Lupi a Rimini, cosa sta succedendo? Negli ultimi giorni sono pervenute a ilPonte diverse testimonianze, che fanno riferimento a luoghi e periodi di tempo uniformi, di incontri piuttosto ravvicinati con esemplari di lupi. Niente di eccessivamente strano: la presenza di questo animale nell’entroterra riminese è nota da tempo, monitorata e tenuta costantemente sotto controllo dalle autorità competenti. Ciò che appare più strano, però, è la particolare vicinanza degli avvistamenti a zone abitate e alla stessa città di Rimini: si parla, infatti, principalmente delle zone di San Salvatore e San Lorenzo in Correggiano. Niente sarebbe più sbagliato che creare allarmismi o facili sensazionalismi, e non è questo l’intento.
Ma le diverse segnalazioni, pervenuteci in un breve lasso di tempo, “costringono” a un approfondimento: è tutto nella norma o si tratta di avvistamenti eccezionali?
Le testimonianze
“ Martedì 8 settembre – spiega Stefano Patrignani – raccoglievo il fieno nel campo di famiglia in via Barchi (San Lorenzo in Correggiano) alle ore 1,15 circa della notte, quando i fari hanno inquadrato un animale che passava. Non sono riuscito a riconoscerlo: mentre riflettevo è passato il compagno, un lupo, proprio lì, inquadrato dalle luci del trattore. Non si è affatto scomposto e ha proseguito la sua corsa”.
“ Mercoledì 9 settembre alle 6,15 – è la testimonianza di Stefania Bianchi, residente in via Cantiano – sento abbaiare il cane e l’asino ragliare con forza. Il mese prima qualche animale selvatico (che non abbiamo visto) ci aveva ucciso tre capretti ed un caprone. Mi alzo in fretta e vado alla finestra. Nel recinto delle galline due lupi stavano facendo strage di polli. Ho chiamato mio marito e i miei due figli. Anche loro hanno visto. Poi con un balzo i due lupi hanno saltato la rete come niente fosse. Erano magri, ma non così piccoli da potersi confondere con esemplari di volpi”.
Una segnalazione anche da parte di Mara Franchini, a San Salvatore: “ Lunedì 7 settembre verso le ore 20, tornando in auto da Rimini in via Monte l’Abate, vicino alla parrocchia (prima del serbatoio dell’acqua), ci ha attraversato un lupo che si dirigeva verso la Gaiofana. Nei campi vicino alla via San Salvatore, dove abito, sono stati ritrovati resti di capriolo ed escrementi col pelo, che ci è stata indicata come tipica dei lupi”.
Risalente a circa un mese fa, invece, l’avvistamento di Andrea Fabbri, coltivatore diretto del “Pian del Pigro” a San Lorenzo in Correggiano. “ Già in marzo avevo visto un lupo davanti alla nostra azienda. – spiega – Qualche giorno dopo sono entrati nel recinto dove avevamo due capre. Hanno divorato la più piccola e ferito al collo la madre. Un mese fa sono tornati e hanno terminato il lavoro. I veterinari dell’Asl, subito intervenuti, esaminando i poveri resti ritrovati degli animali, non hanno avuto dubbi sul fatto che non si trattasse di cani selvatici, ma di lupi. La vicinanza della Villa des Vergers, con il suo bosco, favorirebbe la possibilità di uno stanziamento?”.
Parola alle autorità
Alla luce di queste segnalazioni, si ripropone la domanda iniziale: è tutto nella norma oppure no? Risponde il colonnello Aldo Terzi, comandante del Gruppo Provinciale Forestali Carabinieri. “ Va detto che nel periodo di inizio della stagione di caccia, partita circa due settimane fa, si registrano dei movimenti di animali che possono portare ad avvistamenti, e questo può avvenire anche per i lupi. Per quanto riguarda le recenti testimonianze, – continua il comandante Terzi – ci risultano abbastanza inusuali: dai censimenti di questo periodo non risultano esemplari e non abbiamo nessuna segnalazione in quelle zone. È vero che gli animali si muovono, ma i più vicini ci risultano in zone molto più distanti. Solitamente i lupi possono avvicinarsi, ma se rimangono in zona c’è qualcosa che non va”.
Cosa fare? “ Qui si parla di ripetuti avvistamenti, quindi si può procedere con alcuni accertamenti. Per le segnalazioni, contattare il Comando Gruppo Carabinieri Forestali di Rimini allo 0541.762911”.
No allarmismi, ma il comportamento umano è cruciale
Il nostro paese è molto antropizzato e per tutta la fauna selvatica è quasi inevitabile avvicinarsi ai centri abitati. Quando però scorgiamo dei lupi vicino a noi scattano immediatamente allarmismi e paure. Gli animali selvatici sono molto più abituati alla nostra presenza di quanto noi possiamo immaginare, ascoltano i rumori delle nostre auto o dei nostri trattori, osservano le nostre case, e sanno comprendere quando è presente o meno un pericolo per la loro incolumità.
La presenza del lupo nel territorio della Provincia di Rimini è documentata da tempo, e costantemente monitorata. Questa presenza è frutto di una ricolonizzazione naturale, facilitata da alcuni fattori con i quali il territorio riminese, come gran parte del territorio montano della penisola, ha dovuto fare i conti: lo spopolamento delle zone rurali e l’abbandono delle coltivazioni hanno portato a un progressivo aumento delle superfici boscate e del numero di ungulati selvatici (caprioli, cinghiali, etc.) di cui il lupo si nutre.
L’aumento delle prede disponibili e la protezione accordata alla specie a livello nazionale ed europeo hanno ulteriormente contribuito a creare condizio- ni favorevoli. È un animale molto intelligente, predatore opportunista-generalista, e calcola sempre molto bene “costi e rischi” rispetto ai benefici. In altre parole, i lupi cercano di fare “meno fatica possibile” e di non correre eccessivi pericoli per nutrirsi.
Quindi le ragioni che possono spingere questi animali ad avvicinarsi a case o centri abitati stanno esclusivamente nella ricerca di cibo facile, che a volte può essere un ungulato selvatico (la sua preda per eccellenza) o altre volte resti alimentari che trova con troppa facilità. Dunque non dobbiamo allarmarci, né avere paure, perché può capitare che un capriolo sia predato ed anche consumato non nel cuore di un bosco ma a qualche centinaio di metri da dei centri abitati.
L’importanza del comportamento umano
Talvolta può invece succedere (ma non dovrebbe) che i lupi si abituino a frequentare determinati luoghi perché siamo noi umani a dargliene ottimi (dal punto di vista dei lupi) motivi: la presenza di animali d’allevamento può essere una di queste. Qualora gli animali d’allevamento siano gestiti senza le adeguate misure preventive, i lupi facilmente ne approfitteranno. La facilità della cattura e la gratificazione del consumo spingeranno i lupi a riprovarci e tornare.
Una disponibilità alimentare abbondante e altamente proteica, può indurre a ridurre tantissimo i territori e quindi fare aumentare il numero di lupi, ed anche a sviluppare una “abituazione all’uomo” con effetti non prevedibili. Dunque non dobbiamo allarmarci se capita che i lupi predino animali selvatici nei pressi di centri abitati. Dobbiamo invece preoccuparci di NON essere noi a fornire ai lupi fonti alimentari e dargli delle ragioni per avvicinarsi o peggio frequentare centri abitati. È una situazione diffusa, i lupi si abituano alla presenza dell’uomo, trovano da mangiare e si avvicinano ai centri abitati senza problemi rompendo quella barriera di timore che li contraddistingue.
Giampiero Semeraro-Coordinatore pe rla Provincia del monitoraggio del lupo sul territorio riminese