Il 27 gennaio 1967 Luigi Tenco si uccise nella sua camera d’albergo di Sanremo dopo l’esclusione della sua “Ciao amore ciao” dalla finale del Festival della Canzone Italiana. Suicidio, per alcuni sospetto ancora oggi, arrivato ad appena cinque anni dal debutto discografico lasciando in eredità al pubblico un repertorio mai dimenticato e sempre attuale. A lui è dedicato il Premio Tenco che ogni anno promuove i nuovi cantautori, portandoli all’attenzione della critica italiana e internazionale.
Parliamo di un artista che ha saputo raccontare la vita, l’amore e la solitudine, illuminando la strada a due generazioni di musicisti. Nel cinquantesimo anniversario della scomparsa, Verucchio celebra lo straordinario cantautore con un concerto d’autore allestito al Teatro “E. Pazzini”: “Io sono uno. Ricordando Tenco”. Sul palco due giovani talenti della leva musicale riminese: Andrea Amati e Federico Mecozzi, accompagnati da un trio d’archi.
Andrea Amati da Santarcangelo è un grande appassionato di Fabrizio De Andrè e Luigi Tenco, al punto da affiancare al suo percorso solista tra rock e canzone d’autore un work in progress sui due dioscuri della Scuola Genovese. Federico Mecozzi è l’ambasciatore musicale di Verucchio nel Mondo, autentico enfant prodige, precocissimo direttore d’orchestra e primo violino dei tour internazionali di Ludovico Einaudi.
Sodali di lungo corso, Amati e Mecozzi hanno deciso di celebrare Tenco partendo da gemme come “Io sono uno”, “Lontano lontano”, “Vedrai vedrai”, “Cara Maestra” senza dimenticare le ballate ironiche e graffianti come la “Ballata della Moda”, “Vita Sociale” e altre, tutte censurate dalla discografia e pubblicate solo postume. Brani al centro di un attento lavoro di rivisitazione, alla ricerca di nuove prospettive sia per le melodie che per gli arrangiamenti e l’interpretazione. Un concerto “da camera” in cui Andrea Amati alla voce e Federico Mecozzi al pianoforte saranno accompagnati da Cecilia Biondini al violoncello, Caterina Boldrini al violino e Lucia Solferino alla viola. Viaggio nella vita e nell’arte del cantautore ligure con le canzoni e il pensiero di Tenco a cui Andrea Amati dà voce attraverso brevi monologhi che riuniscono frasi e dichiarazioni tratte da materiali originali e interviste dell’epoca. Per andare – grazie alla musica – sempre Lontano, lontano…
Paolo Guiducci