“Un gruppo di amici che fa cose che farebbe comunque… ma le fa assieme ad altri amici che altrimenti, da soli, queste cose non riuscirebbero a farle…”.
Uno slogan un po’ ingarbugliato ma efficace per sintetizzare gli intenti del gruppo Isaia35, che in questi giorni festeggia un quarto di secolo.
Correva l’anno 1988, nel secondo lunedì di Avvento, quando un gruppetto di giovani si riunisce in una stanzetta della sede della Comunità Papa Giovanni XXIII per capire come realizzare un sogno: vivere un’amicizia senza barriere, davvero aperta a tutti, soprattutto a chi pensa di non avere amici. L’incontro comincia, come altre volte, leggendo le letture del giorno. La profezia di Isaia al capitolo 35 corrisponde in profondità alle intenzioni dei giovani: “Dite agli smarriti di cuore: ‘Coraggio! Non temete, ecco il vostro Dio…’. Allora sì apriranno gli occhi dei ciechi, si schiuderanno gli orecchi dei sordi e lo zoppo salterà come un cervo… felicità perenne splenderà sul loro capo… e fuggiranno tristezza e pianto.” (cfr Is 35).
La scoperta di tre “semplici” ingredienti rende autentici i legami d’amicizia: guardare in Alto, sentirsi dire “Coraggio!”, aprire gli occhi alla realtà riscoprendo il valore di ognuno oltre le apparenze, per costruire occasioni di festa capaci di far fuggire tristezza e pianto.
Il nome del gruppo non poté che essere “Isaia35”.
L’amicizia senza barriere si concretizza nella festa di carnevale del giovedì grasso del 1989, quando ottanta persone si ritrovano a organizzare questa nuova avventura…
Da allora sono stati tanti i volti e le storie che hanno attraversato e animato la vita del gruppo. Nelle vacanze estive, nelle gite e nelle tante occasioni di festa, ma anche nei momenti di preghiera e di riflessione, di organizzazione e di formazione, i legami tra questi volti e queste storie sono diventati autentiche esperienze di condivisione, capaci di nutrire reciprocamente di senso e di speranza, di giustizia e di gioia di vivere.
Oggi il gruppo Isaia35 è composto da circa 50 persone: giovani, meno giovani, famiglie con figli. Figli che sono cresciuti all’interno del gruppo e vivono con sorprendente naturalezza la relazione con chi è diversamente abile.
Ci si incontra per mangiare una pizza, per andare a un concerto, semplicemente per stare insieme.
Cristina, una delle prime persone a far parte del gruppo, così racconta cosa è per lei l’Isaia35: “l’anima del gruppo è la bellezza di un’amicizia che va oltre i soliti schemi, che mi fa incontrare persone a cui molti non si vogliono legare e che forse un po’ spaventano per la loro diversità. Ma è proprio il legame con questa diversità, con l’originalità di ognuno, che mi libera e mi dona una gioia grande”.
Letizia racconta: “Credo che la proposta di amicizia del gruppo Isaia35, oltre che una valenza di giustizia, perché la solitudine non la merita nessuno, abbia anche un forte valore educativo. Essere amico di chi non ha nessuno, di chi è diverso, dà una gioia semplice e autentica, essenziale per chiunque, soprattutto per chi è giovane e in ricerca di senso. Allora festeggiare il compleanno del gruppo non è celebrarci, ma è l’opportunità di far conoscere una proposta nuova”.
Per info: gruppoisaia35@gmail.com
Stefano Marconi