Il titolare di un forno ligure ha deciso di mettere a disposizione, per un paio di ore al giorno, il suo forno ai concittadini che hanno roba da cuocere. Lui il forno lo deve tenere acceso comunque e al pomeriggio, fuori dall’orario ‘di punta’, c’è spazio per chi vuole approfittarne. Tralasciando le facili e scontate battute sui liguri sparagnini, è un’idea intelligente come sicuramente ne arriveranno sempre più numerose nelle prossime settimane. Il problema, più che le idee, temo sia però purtroppo la volontà di metterle in atto.
Prendiamo il ‘car pooling’, ovvero la condivisione della stessa auto da parte di persone che abitualmente compiono lo stesso tragitto. Da noi non ha mai ingranato, neanche nella sua forma più elementare ovvero quella di un genitore che accompagna i ragazzi a scuola. Anche prima del Covid, i plessi scolastici di prima mattina erano pieni di auto con un genitore e uno/due figli a bordo rigorosamente appartenenti allo stesso nucleo familiare. “Eh, ma questo è uno dei pochi momenti in cui posso dialogare con mio figlio”, dice il genitore che sbraita contro gli altri automobilisti e la mancanza di parcheggi mentre il figlio ascolta la musica al telefonino. Poi di idee ce ne possono essere quante se ne vuole: sul mio terrazzo esposto al sole c’è spazio per uno stendino in più, casomai qualche pentito dell’energivora asciugatrice voglia approfittarne. L’importante è ingegnarsi ma avere poi anche voglia di ‘scomodarsi’ di più. E entrare nell’ottica di diventare tutti un po’ più liguri.