Il basket a Rimini non va in “pensione” nemmeno d’estate. E il merito questa volta non è solo dei campetti, dei camp e dei tornei 3vs3 che infiammano le varie location del territorio. No, questa volta si parla di pallacanestro perché ci sono novità. Basket Rimini assicura che la serie B è cosa fatta e che la società lascerà la squadra senior esattamente dove l’ha trovata anzichenò perché nel 2011 l’ha salvata dall’oblio. E i tempi per il passaggio alla cordata Darsena-Corbelli sono maturi. Lo stesso Corbelli assicura che la serie B è in tasca, e la prossima settimana convocherà una conferenza stampa per illustrare la situazione.
Oggi si è alzata il sipario sul nuovo progetto che infiamma la città. RBR: l’acronimo è lo stesso della pagina Facebook che agitò la stagione del Basket Rimini con la contestazione dentro e fuori il Flaminio, ma la sigla recita: Rinascita Basket Rimini. Una sigla e tre pilastri: territorio, passione e identità.
A presentare il soggetto Davide Turci, Moreno Maresi e Paolo Carasso. “RBR è un progetto che ha alla base il territorio con le sue società sportive, i suoi imprenditori, le famiglie e le persone. L’idea è riportare dove merita, ma senza promesse mirabolanti, ma poggiando su famiglie e giovani” srotola la mission Maresi.
“Siamo passati dalla protesta di Rivogliamo Basket Rimini alla proposta Rinascita Basket Rimini. – prosegue Turci – Il primo obiettivo era acquistare il Basket Rimini, ci abbiam provato affidandoci al commercialista Giove Boldrini, ci siamo andati vicino ma non ce l’abbiamo fatta. Andiamo avanti con il piano B e vedendo l’entusiasmo di oggi (si riferisce all’altissimo numero di intervenuti al Pecock, ndr) abbiamo colto nel segno: Rimini ha voglia di pallacanestro, vogliamo diventare la comunità dei canestri”.
Una società con soci fondatori tra ex giocatori (Righetti e Semprini Cesari), arbitri (Sardella), coach (Max Bernardi), atleti (Luca Pesaresi) e 23 aziende (Sgr, Vulcangas, Antolini Arredamenti tra le altre), 148 quote da 100 euro staccate, e un presidente. Ed è già un canestro in contropiede, perché il numero uno del sodalizio è Paolo Maggioli, presidente Confindustria Romagna. “Mi ha catturato l’entusiasmo, la passione e il progetto RBR che mette al centro famiglie e giovani” assicura l’imprenditore.
RBR giocherà in C Gold (prendendo il posto del neopromosso Santarcangelo), al Palasport Flaminio ma per staff e roster è presto. (Davide Turci general manager e Massimo Bernardi coach non però solo ipotesi). Meglio concentrarsi sul settore giovanile, vero e proprio motore dell’impresa e serbatoio della prima squadra. “I ragazzi devono poter aspirare a indossare la maglia della migliore squadra della provincia. – attacca Carasso – Ogni società resta autonoma e indipendente, i migliori u15, u16 e u18 giocheranno l’Eccellenza in una squadra che difenderà i colori del territorio”. E si parte da un bacino di 3.500 famiglie.
Due squadre a Rimini nella stagione 2018/19? “Noi guardiamo al nostro progetto” tira dritto il terzetto RBR. “Rimini non si può permettere due squadre senior, sarebbe uno spreco di energie inutile. – la sentenza dell’assessore allo Sport Gianluca Brasini – L’Amministrazione Comunale valuta, non fa il tifo per nessuno ma compie scelte”.
Aderiscono al progetto Pol. Stella, Malatesta, Pol. Garden, Miramare, Villanova Tigers, San Marino Titans. Restano fuori Bellaria, Riccione, Misano Adriatico, Coriano, Morciano, Cattolica. “Le porte restano aperte a tutti” assicura Turci. Obiettivo: “almeno 200 soci” rilancia Maresi. La settimana prossima nuove notizie su settore giovanile e staff.
L’estate dei canestri è appena cominciata.
Paolo Guiducci