C’è il tutto esaurito allo stadio comunale di Villa Verucchio ma il pubblico non è radunato – dentro e fuori dall’impianto – per una partita di calcio. A raccogliere tutto il paese è l’esordio del piccolo Lorenzo nel campionato del cielo.
Questa ‘convocazione’ tra gli angeli se l’è meritata per le sue qualità: “un bambino gioioso che non si arrabbiava mai, anche quando ti facevamo gli scherzi, tu ridevi invece di arrabbiarti! Sempre felice e sorridente, nessuno ti ricorda mai triste! – così lo ricordano i compagni di classe della IV D della scuola elementare Rodari – Eri sempre gentile e pronto ad aiutare tutti: chi era a terra, chi era disperato”.
Lorenzo è il bimbo di 9 anni che si è accasciato a terra al termine dell’allenamento di calcio, con la divisa rosanero del Verucchio asd indosso. Sugli spalti sventola lo striscione: “Un angelo in più nel cielo.
Lorenzo sempre con noi”. “Ti abbiamo voluto bene, te ne vogliamo ancora oggi e te ne vorremo sempre; avrai sempre un banco nella quarta D del nostro cuore”.
Il Vescovo di Rimini presiede la Messa. Accanto a lui, il parroco don Pier Paolo Conti, il vice parroco don Andrea, padre Mario il guardiano dei frati, i diaconi. L’altare profuma di fiori bianchi, come bianchi sono i palloncini che lo adornano ai lati.
Quando il piccolo feretro entra i campo, il ‘pubblico’ è tutto in piedi, stretto in un composto ma sentito, prolungato applauso. Il coro della parrocchia di San Paterniano canta “Inno all’Onnipotente”, c’è silenzio ma non è opprimente. “Lorenzo ci dice che la sua e nostra notte splenderà. – dice con voce spiegata mons. Francesco Lambiasi – Anzi l’alba, un’alba senza tramonto”, prendendo spunto dalla canzone preferita da Lorenzo, “La notte splenderà”. Le sue note risuoneranno a fine celebrazione nello stadio.
“Per Lorenzo come per tutti noi senza eccezione a volere la morte non è stato Dio. Ma Dio ha voluto che la fine della sua vita fosse l’inizio di una vita senza più fine. Insomma per Lorenzo a finire è stato solo il ‘primo tempo’. Un tempo breve, molto breve, certo. Ma Dio ha voluto che per lui cominciasse subito il secondo tempo, quello che non finirà mai più”.
Paolino Fabbri, assistente del gruppo 2011, quello di Lorenzo, ha la voce strozzata dalla commozione: c’era anche lui quel tragico pomeriggio che sta diventando un germe di vita nuova. E con lui il responsabile tecnico del settore giovanile, Francesco Troccoli: “Un allenatore più importante di me lo ha portato a giocare più in alto” dice. Babbo Luigi indossa sulle spalle la maglia rosanero del figlio.
Mamma Valentina spiazza tutti e prende il microfono in mano, togliendosi gli occhiali scuri: “Come si affronta un dolore così incommensurabile? Con l’amore tra noi”. Tutte le donazioni raccolte per Lorenzo saranno indirizzate per un progetto di area per bambini, giovani e sport. “Iniziamo a investire per i giovani” è la proposta di mamma Valentina, babbo Luigi e del fratellino Gianmarco.