Lo ricorda anche papa Francesco: “Il mondo sta vivendo non un’epoca di cambiamenti, ma un cambiamento d’epoca”. E su questo cambiamento riflette l’ultimo libro di Piergiorgio Grassi “Fede e laicità nel passaggio d’epoca” edizioni Ave (153 pp. Euro 16). In particolare il volume raccoglie 26 fra saggi e articoli scritti da Grassi per la prestigiosa rivista “Dialoghi”, trimestrale promosso dall’Azione cattolica in collaborazione con gli istituti Bachelet e Paolo VI, di cui è stato anche direttore dal novembre 2009 al dicembre 2016.
Scritto in maniera chiara e puntuale, il volume ripercorre alcune delle grandi questioni che hanno contraddistinto il dibattito politico e sociale degli ultimi dieci anni, con uno sguardo ‘maritaniano’. Fu Jacques Maritain infatti a coniare la formula dell’agire “da cristiani” ma non necessariamente “in quanto cristiani”, sottolineando in sostanza l’esigenza di ogni cristiano di agire nel mondo con intenzionalità evangelica, ma senza coinvolgere direttamente la Chiesa.
L’auspicio di un’Europa federale
È un libro europeista, che auspica quell’Europa federale che fu la grande aspirazione del cattolicesimo politico del secondo dopoguerra. La crisi economica e scelte sbagliate, legate alle politiche di austerità volute dai leader politici e finanziari, hanno portato con sé la crisi delle istituzioni e un elevato tasso di antipolitica e di protesta, che mina, non solo in Italia, la democrazia rappresentativa e lo stesso futuro socioeconomico.
Da professore di filosofia e di sociologia della religione Grassi inoltre non poteva non indagare il complesso tema della secolarizzazione nella società moderna. A differenza di altri studiosi, per Grassi non vi è automatismo fra modernità e secolarizzazione. “È un fenomeno complesso e, comunque non lineare. .. si assisterebbe a un re-incanto del mondo, proprio perché il mondo è divenuto freddo e privo di consolazione. E ha bisogno di riprendere fiducia. Cioè: di fede”.
La doppia fedeltà di Marvelli
Nella prefazione il presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana Matteo Truffelli ricorda che Grassi “non fa accademia attorno agli eventi, ma cerca di capire, con il contributo di altri. Come starvi dentro assumendosi la responsabilità di abitarli in maniera significativa” . Affettuosa la postfazione di Ilvo Diamanti:“Questo libro meriterebbe di essere letto ma, al tempo stesso, conservato. Si tratta di una proposta di lettura che ripercorre le principali questioni etiche e politiche del nostro tempo… È un manuale per orientare la comprensione delle vicende e delle questioni che agitano (e ci agitano) in questa fase”. E significativamente, uno degli ultimi saggi proposti riguarda Alberto Marvelli e la sottolineatura di una conversione del cuore e della mente per operare efficacemente nella società civile e nelle istituzioni democratiche. Perché “Marvelli teneva ben ferma la fedeltà a Dio e la fedeltà all’uomo nella quotidianità. Dalla fedeltà a Dio traeva forza per dare senso e direzione a un’esistenza a fianco di tutti, in particolare degli ultimi, dei poveri, degli sconfitti dalla vita”. Insomma, un libro di speranza che si propone come strumento di lettura, cristianamente ispirato, di questo inizio 2018, scosso in Italia e nel mondo, dai “grandi imprenditori della paura”.
Giorgio Tonelli