“Ma davvero voi avete anche una televisione?” Così, durante la visita ad limina del febbraio scorso, papa Benedetto reagì, meravigliato e compiaciuto, a fronte dell’elenco che gli stavo illustrando dei mezzi di comunicazione che la Diocesi di Rimini ha messo in campo negli ultimi anni. ilPonte, radio Icaro, Bottega Video, IcaroTv, Newsrimini, una settantina di fogli parrocchiali, tanti siti internet, a cominciare da quello della Diocesi… Un impegno non indifferente, che non nasce certo dall’inseguire le mode massmediali, quanto piuttosto dal desiderio di parlare il linguaggio della gente, cercando di avvicinare anche quelli che chiamiamo lontani. Gesù è venuto per tutti e ci lascia il compito di annunciare il suo Vangelo a tutti, con ogni impegno, con ogni mezzo, con ogni lingua, come ci insegna la Pentecoste.
Domenica 12 maggio celebriamo la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. Il tema scelto è legato ai nuovi media: “Reti Sociali: porte di verità e di fede; nuovi spazi di evangelizzazione”.
Nel suo messaggio il Papa ci invita a guardare a questi nuovi strumenti come ad una terra nuova dove abitare. Le Reti sociali – afferma – non sono semplicemente un luogo “altro” dove attingere informazioni o da sfruttare a fini economici. Esse rappresentano un ambiente vitale; sono vissute dalle persone come nuove occasione di sviluppo delle relazioni.
La prima cosa che siamo chiamati a fare è capire, comprendere quali bisogni e quali domande porta con sé la crescita esponenziale delle reti sociali. È in atto infatti un cambiamento culturale, un diverso modo di stabilire le relazioni, qualcuno lo ha chiamato “un nuovo contesto esistenziale”.
Di questo mondo non dobbiamo avere paura. Gli strumenti tecnici non sostituiscono la persona, non la determinano né la impoveriscono; a fare la differenza, anche in questi nuovi ambienti, è sempre la qualità umana. Su questa deve volgere sempre il nostro impegno educativo, ma le modalità possono cambiare. È importante che i nostri strumenti non siano solo luogo di comunicazione, ma anche, come si sforzano di essere, luogo di ricerca di nuove modalità di annuncio del Vangelo.
“La capacità di utilizzare i nuovi linguaggi – scrive il Papa nel suo messaggio – è richiesta non tanto per essere al passo coi tempi, ma proprio per permettere all’infinita ricchezza del Vangelo di trovare forme di espressione che siano in grado di raggiungere le menti e i cuori di tutti”. C’è ancora tanto cammino da percorrere, ma la strada è tracciata.
+ Francesco Lambiasi