Con la fantasia iperbolica e metafisica che è propria degli scrittori di fantascienza del ’900, Isaac Asimov immaginava il progresso tecnologico come un flusso continuo di scoperte per il benessere dell’umanità e del pianeta. I risultati dell’affermarsi della tecnologia e della genialità umana sono andati persino oltre l’immaginazione (peraltro fervida) del grande scrittore. E ora ci troviamo di fronte a cambiamenti e sfide. Oltre a quelle “imposte” dallo scientismo, come se il progresso da solo potesse risolvere con un colpo di bacchetta magica tutti i problemi, e in particolare il mistero dell’uomo, ci sono le sfide ambientali e quella demografica. Ma la crisi globale pone anche un’altra questione: quella della democrazia. Sono questi alcuni dei temi che il Centro Pio Manzù affronterà assieme a grandi nomi della politica, dell’economia e della cultura internazionale.
L’occasione è data dalla XXXVI edizione delle Giornate Internazionali di Studio, in programma a Rimini dal 15 al 17 ottobre, presso il Teatro Novelli. L’edizione 2010 ha per titolo “Challenge 21”, con un sottotitolo che esplicita il tema delle Giornate: “L’umanità fra bisogni ed incertezze. Ritrovare ragione, condividere valori, esprimere futuro”. Oltre alla seduta plenaria (in diretta televisiva su Rai Due, come da tradizione) in calendario domenica 17 settembre dalle ore 10, sono previste cinque prolusioni generali e altrettanti workshop. Inoltre, il Centro Pio Manzù ogni anno attribuisce delle benemerenze a personalità ritenute meritevoli di encomio per l’attività svolta a favore del progresso e della solidarietà sociale.
Il parterre de roi messo in piedi dal deus ex machina della manifestazione, il segretario generale Gerardo Filiberto Dasi, è – come al solito – di notevole valore. Economisti (Hernando de Soto, peruviano), lo stratega americano Edward Luttwak, banchieri (Jean-Claude Tricher, Presidente della Banca Centrale Europea), uomini di Stato (ad esempio il Ministro dell’Istruzione Superiore del Sultanato dell’Oman, Rawya Saud Al Busaidi, o il Ministro degli Affari Esteri della Repubblica del Kazakistan e presidente in carica dell’OSCE, Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), sono alcuni nomi. Accanto a loro, il premio Nobel per la Pace 2003 Shirin Ebadi (Iran), prima donna musulmana ad essere insignita del nobel per la sua attività di difesa della democrazia e dei diritti umani. I riflettori devono essere giustamente puntati anche sulla top model Waris Dirie, somala, che nel 1997 ha abbandonato le passerelle di tutto il mondo per dedicarsi alla lotta contro la circoncisione femminile. Nominata Speciale Ambasciatrice delle nazioni unite per l’eliminazione delle mutilazioni genitali femminili, nel 2002 ha costituito la fondazione che porta il suo nome per porre fine ad una pratica crudele che colpisce 150 milioni di donne e ragazze in tutto il mondo. La sua autobiografia Fiore nel deserto è un bestseller internazionale. Con lei ed altre sei ospiti si discuterà de “La crescita globale nella visione femminile”.
Un’altra incalzante sfida sulla quale si accenderanno i riflettori durante le Giornate del Pio Manzù è quella del terrorismo: nelle sue diverse forme, è una delle più importanti cause d’instabilità nell’attuale contesto internazionale. Come arginare la “multinazionale del terrore”? A questa stringente domanda cercherà di rispondere, tra gli altri, la giornalista e scrittrice norvegese Asne Seierstad, corrispondente per la tv pubblica del suo Paese, una donna che ha seguito sul campo molte delle drammatiche vicende che hanno segnato la storia più recente. Il suo nome non vi dice nulla? Provate ad associarla a Il Libraio di Kabul, il suo bestseller, e vi suonerà più familiare.
Tommaso Cevoli