Dopo la bella festa della inaugurazione dell’Anno marvelliano con la Messa domenica 5 ottobre in Sant’Agostino, importanti appuntamenti attendono la Chiesa riminese nei prossimi giorni, che culmineranno nella Solenne liturgia del Patrono martedì 14 ottobre alle 17,30 in Cattedrale.
La precedono l’Assemblea diocesana di domenica 12, alle ore 15,30 in sala Manzoni, con la presentazione del programma dell’anno pastorale; e l’incontro con le autorità, alle 16,30 di martedì 14, occasione per il Vescovo per fare il punto anche sui problemi della Città e della convivenza civile.
Ma il cuore pulsante rimane l’Eucaristia in Cattedrale insieme al Vescovo nel ricordo festoso del martire patrono. La Chiesa che vive oggi vuole andare alle radici della sua nascita e ricordare i momenti forti della sua crescita. Una sola è la Chiesa di ieri e quella di oggi; le diverse epoche e sfide che ha dovuto affrontare non sono altro che i passi di un cammino lungo e costante; il ricordo di San Gaudenzo, vescovo e martire di questa Chiesa locale assume il significato di una fedeltà coraggiosa e leale alla Chiesa di Cristo, che vive in questa Chiesa locale.
Nell’Eucaristia essa trova la sorgente e la forza per essere unita, perdonare, amare e servire. Riunita intorno al Vescovo vuol dare la vera immagine di sé: quella dell’unità e della comunione. Anche se a volte è faticoso, si impegna e lavora per essere sempre più comunione di fratelli, anche per rispondere fattivamente, anzitutto con la testimonianza di una nuova umanità, all’invito del Papa ad “uscire” per essere missionaria. Lo ha scritto anche il Vescovo nella sua lettera d’invito a San Gaudenzo “ci farà bene a tutti ritrovarci insieme per gustare «il piacere di essere popolo», per pregare, discernere, purificarci, rinnovarci e… uscire per donare a tutti la vita di Gesù risorto”.
Un programma tanto più importante alla vigilia dell’inizio della preparazione alla Missione diocesana che la Chiesa riminese vivrà fra un anno. Tema che monsignor Lambiasi riprende nella sua lettera: “Occorre un supplemento di coraggio per avviare questo nuovo Anno Pastorale in preparazione alla Missione diocesana, un anno dedicato alla preghiera, alla riforma delle nostre comunità, alla formazione dei missionari. Non ditemi che esagero se parlo di un supplemento di coraggio, ma ne abbiamo davvero bisogno tutti – io e voi – per superare le varie tentazioni: quella del «si è sempre fatto così» o del «si deve fare (assolutamente!) come dico io»; la tentazione del pessimismo sterile, come dell’accidia egoista; quella dell’aziendalismo come pure dell’intimismo”.
Giovanni Tonelli