L’rologio immobile della torre ha davvero le ore contate. Le lancette puntate sulle 6.55 stanno per riprendere la corsa: il tempo dunque passa anche a Villa Verucchio. La storia dell’orologio di piazza Europa, a Villa Verucchio, ha fatto il giro della provincia e ha varcato persino i confini riminesi. La torre di piazza Europa sovrasta la popolosa frazione lungo la Marecchiese ma è privata, di proprietà condominiale. E con lei il cipollone. Dopo quattro anni, nel dicembre scorso il dono della ditta costruttrice si era spento. Il quadrante in questione, infatti, vittima dell’usura provocava rumori molesti, e aveva necessità di un restauro. La sistemazione di un “cronometro” come quello di piazza Europa ha un costo però così elevato che i condomini non intendevano accollarselo. Tanto più che la centralina di controllo dell’orologio, grande quanto una calcolatrice ma cruciale per il corretto funzionamento delle grandi lancette, era posizionata in casa del signor Paolo Mirotti. Un’abitazione privata. E Mirotti non risiede neppure stabilmente in piazza Europa, figuriamoci se poteva interessarsi alla manutenzione quotidiana dell’orologio della torre. Risultato: i condomini hanno spento la “cipolla” gracchiante, il paese ha perduto le ore. Uno spettacolo desolante, quel grande quadrante fermo sulle 6.55 nella torre al centro di Villa. Il sindaco Giorgio Pruccoli aveva allargato le braccia: “l’orologio si trova su di una proprietà privata. Non possiamo accollarci i costi di manutenzione. È un servizio pubblico, ma se deve diventare un caso sono pronto a smontarlo”.
Ci sono voluti sette mesi di tempo e un po’ di buona volontà, ma alla fine si è trovata la soluzione. Che farà girare correttamente le lancette con buona pace di tutto il paese. I condomini metteranno nero su bianco la volontà di cedere gratuitamente l’orologio all’Amministrazione Comunale. Il Comune dal canto suo si impegna alla manutenzione ordinaria e straordinaria e ai costi di alimentazione del “cipollone”. “È un servizio per tutti, – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici Luigi Dolci che si è battuto per trovare l’accordo – come si fa a lasciarlo andare in malora in quel modo?”. Ed è una brutta cartolina per il paese. Sul tavolo del Comune c’è il preventivo di una ditta genovese per il ripristino dell’orologio. Un’operazione da 2.000 euro da spartire tra Mirotti, la ditta costruttrice, e per un sesto Comune e direttore dei lavori, l’architetto Giordano Gasparini. “Mancava un piccolo tassello economico per far riprendere vita all’orologio della piazza, tanto per citare una vecchia canzone dei Camaleonti – spiega Gasparini – e ho accettato. La piazza cuore pulsante del paese non può permettersi un orologio fermo”. Al massimo tra 45 giorni le grandi lancette riprenderanno a funzionare, assicura Dolci. E i residenti di piazza Europa e chi transita nel centro a testa alta non dovrà più imbattersi nelle lancette ferme a quota 6.55.
Paolo Guiducci