Home Provincia “Le mie opere d’arte in giro per il mondo”

“Le mie opere d’arte in giro per il mondo”

OSCAR GOBBI ACCANTO AI SUOI OGGETTO DI FERRO

Ha trascorso la maggior parte della sua vita a lavorare il ferro battuto e a creare vere e proprie opere d’arte che si trovano in varie case d’Italia e del mondo. Ancora oggi, Oscar Gobbi, alla veneranda età di 85 anni, si diverte a creare i suoi oggetti. Lo fa più per hobby che per lavoro visto che da qualche tempo ha lasciato la sua azienda, l’Arteferro di San Mauro Pascoli, al figlio Marco. Proprio in questi giorni, l’impresa di famiglia compie 50 anni.
Oscar, quando ha iniziato a lavorare il ferro?
“Nel 1953. Mi ero da poco diplomato come Perito Industriale, ma mio padre Mario volle iniziarmi a questo mestiere e così appresi i primi rudimenti nella bottega di via Faberi, nel centro storico di Savignano. Da lì ci trasferimmo nel quartiere Cesare per poi, nel 1969, andare in via Cagnona, a San Mauro Pascoli dove è nata Arteferro”.
Ricorda il primo lavoro?
“Certamente! Abbiamo sempre lavorato per l’edilizia facendo ringhiere, scale, letti e altra oggettistica per tutte le ville di Savignano”.
Quali sono i suoi oggetti preferiti?
“Quelli liberty in ferro battuto, soprattutto lampade e fiori”.
Le è mai capitato di mettere in mostra le sue opere d’arte?
“Sì, due volte a Stia, in provincia di Arezzo e per ben tre volte a Monaco di Baviera tramite la Camera di Commercio di Forlì. L’obiettivo era quello di promuovere l’arte italiana in Germania, ma anche quello di portare più turisti possibili in Riviera”.
È vero che alcune sue opere sono in America?
“Se è per questo anche in Giappone, a Sapporo, si tratta di una cupola ubicata sopra il campanile di una chiesa. Quella in America, che è sempre una cupola, è alta sei metri e larga otto ed è collocata sul tetto di un albergo”.
Tutte opere create dalla sua genialità?
“La maggior parte le ho disegnate io, consigliando il cliente, dopo avere ascoltato le sue esigenze. Un’altra parte le ho eseguite seguendo i disegni che i vari costruttori di ville e fabbricati mi portavano”.
Qual è l’oggetto in ferro battuto più richiesto oggi?
“Prima di tutto la gente ci chiede opere d’arte con l’intenzione di spendere poco. Poi fa tutto mio figlio Marco. Però le ringhiere interne, oggi come negli anni ’50, sono le più richieste, anche perché una bella ringhiera cambia la casa. Poi anche i cancelli, ma in questo caso le richieste sono cambiate, in quanto fare i cancelli come una volta costerebbe troppo e così fanno la parte inferiore a muro e quella superiore a cancello, con un cancelletto di fianco”.
La sua più grande soddisfazione?
“Il gusto di creare e poi avere appreso l’arte dal babbo e averla trasmessa al figlio. Mi capita spesso anche di incontrare persone alle quali ho fatto ringhiere cinquantanni fa che mi ringraziano perché sono ancora belle come allora”.
Pagina a cura
di Ermanno Pasolini