Gioventù all’attacco, mai allo sbaraglio. Se poi gli atleti dei quali si dispone hanno talento, capacità, passione e voglia di arrivare lontano, allora è anche più semplice per gli allenatori affidare loro ruoli chiave nello sport che praticano. È il caso di Beatrice Ricchi (nella foto), giovane ricevitore delle Hornets di San Marino, uno dei prospetti più interessanti del batti e corri in rosa di tutta Italia. “Devo ancora crescere molto come mentalità – commenta la rampante riminese – ho vissuto dei miglioramenti ma ancora devo progredire. Adesso se qualcosa va storto mi incupisco”. Non pecca certo di umiltà la giocatrice cresciuta nel vivaio dei Pirati e che in brevissimo tempo ha bruciato tutte le tappe accendendo la sua stella nel firmamento del softball italiano. A formarla sotto molti punti di vista i suoi due attuali allenatori, Marco e Matteo Tontini. “Praticamente mi hanno insegnato tutto quello che conosco. Crescendo ho anche cambiato mentalità. Oggi non è più quella che mi caratterizzava quando avevo 10 anni: a quell’età giocavo per divertirmi, ora è anche un po’ un lavoro. Sono onorata che Marco e Matteo si fidino di me, tanto da schierarmi titolare come ricevitore nella gara della lanciatrice straniera. Mi stanno anche facendo chiamare i lanci, ed è una bella responsabilità. Quello del catcher è un ruolo impegnativo: vedi il campo e tutte le situazioni che accadono. Tento di fare del mio meglio cercando, di volta in volta, di vincere l’ansia che spesso è presente”.
Matteo Petrucci