La tremenda, comica nuvola di Fantozzi non persèguita soltanto il famoso personaggio inventato da Paolo Villaggio 40 anni fa, ma è diventata il simbolo di una condizione che coinvolge tutti. Forse rappresenta pure qualcosa di politico, non so. Sembra rimandare a quel classico verso del Foscolo (sia detto senza offesa per nessuno), che risuonava un tempo nelle menti giovanili, “sento gli avversi numi”.
Con la nuvola di Fantozzi se la prendono le vittime di una condizione di disagio, come l’arrivo sulla spiaggia in contemporanea con un acquazzone, mentre si sperava nel bel sole primaverile. Ma anche il sole ha perso il suo fascino. C’era una volta quello dell’avvenire, cantato dagli anarchici alla fine dell’Ottocento: “Quando sarà abolito il capitale e splenderà il bel sol dell’avvenire avremo la ricchezza generale e la felicità”. Che nessuno però s’azzardava a definire, trasformandola soltanto nell’immagine vaga, rubata all’Antico Testamento, dei fiumi che scorrono a latte e miele. Un arguto scrittore, Stefano Bartezzaghi, ha inserito le nuvole fantozziane in un suo gustoso volume (2012) dal titolo che non ammette critiche, “Non se ne può più”.
Ma di questa nuvola che persèguita chi desidererebbe soltanto esser lasciato in pace, esistono altre due versioni: una scientifica ed una politica. Per la prima, ci affidiamo al Servizio Meteorologico dell’Università Federico II di Napoli che, basandosi sulle ricerche di due studiosi tedeschi, conclude una nota con queste parole: “Sembrerebbe che la nuvola di Fantozzi abbia un fondo di verità”. La certezza che esiste una siffatta nuvola che guasta tutto, è invece nelle opinioni politiche emiliano-romagnole, tutte le volte che le previsioni del tempo vanno verso la pioggia intensa, e poi di acqua ne scende poca o nulla. È successo nell’aprile 2009 e nella Pasqua 2013. Ma quella nuvola, sostengono tali opinioni, è il prodotto di una “non sufficiente precisione della comunicazione” sullo stato del tempo.
Il lamento politico, con un tono che dal Veneto sino a noi s’accompagna alla minaccia di azioni legali, ha le sue ragioni fantozziane di esistere, per dire che certe cose succedono soltanto in casa nostra. Ma a calmare gli animi potrebbero servire i dati dell’Arpa regionale che, proprio per il periodo pasquale 2013 (28-31 marzo), così sgrammaticava: “l’afflusso di correnti umide ed instabili determineranno condizioni di variabilità perturbata” con precipitazioni irregolari. <+nerocors>[1122]
<+FirmaCoda>Antonio Montanari