A scuola chi non ha avuto in classe le migliori amiche che giravano sempre insieme, andavano al bagno insieme, facevano ricreazione insieme e con la stessa identica merenda…Sulla Frecciabianca del mattino che sbuffa tra Romagna e Bologna, le abbiamo ancora. Pendolari 40enni, salgono nella stessa stazione confabulando. Sguardo allo scompartimento, già discretamente pieno, e poi, inquadrato il posto da quattro con tavolinetto in mezzo, ti si parano dinnanzi con quell’aria da “non è che potresti spostarti, sai, siamo amiche?”. Aria apparentemente bonaria. Che vira in un misto di minaccioso-infastidito-insofferente – in meno di un nanosecondo – se la tua, e di qualche altro pendolare, di aria sembra dire ‘estic@#/!’. Di lì in poi, inizia una breve battaglia di logoramento: loro non si muovono, i pendolari seduti, alzano il sopracciglio con aria di sufficienza, poi si rituffano sul giornale, tablet o diavolerie tecnologiche varie. Talvolta, una voce fuoricampo sibila, ‘siam mica più alle medie’. Talvolta, qualcuno seduto si muove a compassione, sbuffa e si alza. Più spesso, le tre desistono e si siedono divise proferendo, a mezza voce, “cafoni…”
di Gianluca Angelini, dal blog Pendolarità