Anche lo sport, a volte soprattutto lo sport, è una scuola di vita. E da San Giovanni in Marignano arriva una bella storia che insegna non solo a vincere, ma a vivere. Giulia Saguatti, storico capitano del miracolo Omag, ai vertici del campionato di A2 di pallavolo femminile ormai da anni, ha deciso di dire basta a soli 28 anni. Non giocherà più. Almeno per il momento.
Ma il motivo non è un infortunio o una difficoltà fisica. Anzi, il motivo è di natura ben diversa.
Giulia, come mai un’atleta nel pieno della sua maturità, e con un braccio che sarebbe titolare in qualsiasi squadra di A2, decide di dire basta così, all’improvviso?
“In realtà è una decisione che avevo già preso alla fine della scorsa stagione. Ho parlato con Stefano (Manconi, il presidente) e gli ho spiegato quali erano le mie esigenze.
Amo la pallavolo, è stata tutta la mia vita e lo sarà ancora, ma è arrivato il momento di guardare anche al di là del campo. Mi piacerebbe tanto insegnare Lettere e visto che c’è il concorso, ho deciso di dedicarmi a quello. Stefano ha capito benissimo, ma del resto non avevo dubbi, e così abbiamo deciso di prenderci un anno sabbatico”.
Poi, però, è successo qualcosa che ti ha fatto cambiare idea.
“È successo che Stefano mi abbia chiamato dicendomi che avevano problemi di tesseramento con Silvia (Conceicao) e se me la sentivo di tornare per dare una mano. Visto che quest’estate ho giocato a beach volley e visto che mi sentivo fisicamente a posto ho detto di sì. Anche perché con San Giovanni ho un debito di riconoscenza. Ci siamo accordati per quattro gare e ora che sono terminate sono tornata sulla mia decisione iniziale”.
Sei nata a Modena, patria della pallavolo, e sei arrivata a San Giovanni giovanissima. Eppure dici di sentirti romagnola di adozione. Ma l’Emilia non ti manca?
“Sono arrivata a San Giovanni che avevo 23 anni, nell’estate del 2015. Eravamo in B1 e abbiamo subito conquistato la promozione in A2. Qui ho trovato una seconda famiglia e anche l’amore visto che il mio ragazzo è di Cattolica.
Quindi sì, mi considero una romagnola d’adozione. E poi il cibo e il calore della gente mi hanno fatto sentire, e continuano a farlo, come a casa. Senza dimenticare lo spettacolo straordinario del mare, un valore aggiunto.
Specie di inverno quando raggiunge una poesia incredibile”.
Lo sport cosa ti ha insegnato nella tua vita?
“Ho imparato tanto dallo sport e lo consiglio a tutti i giovani: disciplina, rispetto, feeling con le compagne, spirito di sacrificio per raggiungere i propri obiettivi, credo che lo sport sia un vero maestro di vita. Ma va affrontato con serietà e professionalità da subito”.
E il miracolo Omag, capace di vincere una Coppa Italia di A2 e di sfiorare la promozione nella passata stagione, tu da capitano come te lo spieghi?
“Il segreto sta tutto nelle persone: dirigenti e tifosi. Gente straordinaria capace di darti tutto e più di tutto. Una realtà piccola, ma che ti coccola e non ti fa mancare mai nulla. E così tu sei portata a dare il mille per mille”.
Giulia adesso cosa farà?
“Ora si studia, ma ai tifosi e a tutto l’ambiente dico arrivederci. Il mio non è un addio”.
Perché i buoni amici si ritrovano sempre.
Luca Pizzagalli