Una vita tra i libri, per i libri per l’educazione. Cinzia Montevecchi, ha insegnato per una vita lingua e letteratura latina e greca al Liceo classico “G.Cesare” di Rimini. Responsabile dell’Archivio storico “A. Marvelli” e docente di lingua latina all’Issr “A. Marvelli”, ha al suo attivo anche diverse pubblicazioni tra cui Il Signore è con te anche laggiù. Le lettere di Lello Marvelli al fratello Alberto dal fronte russo, pubblicato da ilPonte, testata con la quale collabora da tempo.
Montevecchi, in un colpo solo ha abbattuto due tabù dall’epoca del Concilio di Trento: primo laico prefetto della Biblioteca Diocesana e prima donna…
“Veramente la cosa un po’ mi preoccupa, ma sono fiduciosa, perché ho a disposizione un ottimo staff, costituito dalla dott.ssa Federica Giovannini e dalla dott.ssa Giulietta Nanni, persone di grande preparazione e professionalità con le quali collaboro ormai da qualche anno”.
Quali materiali contiene la biblioteca?
“La Biblioteca diocesana, intitolata al vescovo Emilio Biancheri, si trova sul colle di Covignano, vicino alla Chiesa di San Fortunato. Un po’ fuori mano… Per questo, forse, pochi riminesi la conoscono. Invece è piuttosto interessante, non solo per la splendida posizione, ma anche per i materiali che contiene. Si tratta infatti di raccolte specialistiche, che difficilmente si trovano nelle altre biblioteche del territorio: Sacra Scrittura, agiografia, patrologia, teologia, liturgia, pastorale…
È inoltre piuttosto ricca: 70.000 volumi «moderni», 5000 «antichi» e 300 testate di riviste tra antiche e moderne. I numeri naturalmente sono indicativi: il lavoro di catalogazione deve essere completato e, come ogni organismo vivo, anche la biblioteca è in continua crescita”.
Come viene incrementato il patrimonio?
“Le difficoltà economiche che sembrano aver interessato la biblioteca fin dal suo sorgere nel lontano 1600, hanno ostacolato negli ultimi anni un piano di acquisti organico, ma per buona sorte non sono mancate le donazioni. L’ultima, importante, in ordine di tempo è stata quella di mons. Celli.
I testi interessanti sono molti, ma quello che mi affascina sono le «provenienze», gli ex libris, che raccontano dell’intrecciarsi complesso e spesso drammatico degli uomini e delle vicende sul nostro territorio”.
Come è possibile la consultazione?
“Sul sito web della Biblioteca dove sono indicati gli orari di apertura al pubblico è possibile la consultazione on line dei cataloghi. La Biblioteca, infatti già dal 2007 ha aderito al progetto CEI-Bib, quindi è entrata nella «rete» delle biblioteche ecclesiastiche e attraverso essa del Servizio biblioteche nazionali (SBN).
Le riviste, invece, si possono trovare attraverso il catalogo ACNP (Archivio collettivo nazionale dei periodici). Essere inseriti nel cataloghi nazionali è importante, perché consente scambi proficui tra le diverse biblioteche e garantisce la «visibilità». Se nessuno sa che ci siamo, come possiamo infatti essere di una qualche utilità?”.
Quale è il ruolo della biblioteca oggi?
“La prima ovvia finalità è quella della conservazione del patrimonio, il che significa provvedere ad un accurato inventario, preoccuparsi del restauro dei testi più rovinati, provvedere ad una corretta collocazione a scaffale…
Come seconda finalità vedrei quella di accompagnare i tentativi di quanti intendono approfondire i contenuti della fede, attraverso un servizio di informazione, assistenza e consulenza bibliografica. Tra l’altro funziona da tre anni un servizio di rassegna stampa delle riviste e di Document delivery, che consente di ricevere copia degli articoli che interessano.
Il patrimonio librario è indispensabile anche per promuovere attività indirizzate alla valorizzazione della cultura locale, per raccontare i sogni, la vita, i pensieri delle persone e delle comunità. Ricordo a questo proposito l’impegno pluriennale, in collaborazione con l’Istituto di scienze religiose, conclusosi con la pubblicazione dei quattro grossi volumi della Storia della Chiesa riminese”.
Quale possibile collaborazione col territorio?
“A livello regionale abbiamo dato l’adesione ad un progetto integrato, che è in fase di elaborazione e che vedrà impegnate le biblioteche e gli archivi delle diverse diocesi.
Sul piano locale la collaborazione, come nel passato, continua in maniera stretta con l’ISSR «Alberto Marvelli»: gli studenti che lo frequentano sono i nostri più assidui utenti. Da quest’anno partecipiamo anche al progetto di stage formativi «scuola-lavoro». Si tratta di un progetto proposto dal Liceo classico «G. Cesare», che vede coinvolti, oltre alla Biblioteca e all’Archivio diocesani, anche l’Archivio di Stato, l’Istituto storico della resistenza, Bottega video e Radio Icaro. La finalità del progetto è far comprendere l’importanza della conservazione dei documenti e dei fondi archivistici antichi e moderni per la memoria della storia cittadina e valorizzarli attraverso la creazione di una narrazione per immagini (DVD) e un programma radiofonico”.
A cura di Paolo Guiducci