“La Traviata”, vent’anni dopo. Per dare il benvenuto al nuovo anno dal palcoscenico del Teatro Galli di Rimini (nell’ambito degli eventi di “Rimini, il capodanno più lungo del mondo), e tornare da dove questa avventura culturale è partita.
L’opera di Giuseppe Verdi è infatti una delle opere più conosciute e amate dal grande pubblico. “La stessa con la quale vent’anni fa il Coro Lirico Amintore Galli ha intrapreso il progetto di riportare a Rimini l’opera in forma scenica proponendola come evento del primo giorno dell’anno e che possiede quindi per la nostra realtà artistica un valore affettivo importante. – ricorda la genesi Claudia Corbelli, direttore di produzione – Prosegue anche il sodalizio artistico con l’Orchestra da Camera di Rimini e con Stefano Pecci, suo direttore principale nonché cofondatore insieme a Marco Colombari, Matteo Metalli e Caterina Tonini. La collaborazione con questa stimata realtà del nostro territorio si è rivelata di grande soddisfazione reciproca già dallo scorso anno in occasione di Don Pasquale; valorizzare i talenti locali è un valore aggiunto nel quale il Coro Galli ha sempre creduto”.
Dopo le difficoltà e le limitazioni degli ultimi anni, dovute alla pandemia, quest’anno si torna a pieno regime “e con l’entusiasmo di rivivere le esperienze degli anni passati, soprattutto da quando l’Opera è approdata nella meravigliosa cornice del Teatro Galli. – assicura Giuseppe Lotti, presidente del Coro Galli. – Il coro, insieme alle altre realtà coinvolte sta lavorando con energia e impegno per mettere in scena uno spettacolo che sicuramente lascerà ancora una volta il segno e il ricordo positivo nel pubblico”.
A proposito di coro. L’Amintore Galli è formato da dilettanti che però cantano in maniera… professionistica. “L’impegno è enorme e richiede dedizione, quella che i componenti del Coro riversano con professionalità. Il mio compito – fa notare il direttore del Coro M° Marcello Mancini – è quello di ripulire il coro della ‘Traviata’ da alcune ‘sovrastrutture’ e cantare l’opera come Verdi l’aveva pensata”. Il Coro è anche aperto alle audizioni in questo periodo, per rinvigorire e ringiovanire sempre le sue fila. Sono già state eseguite 50 audizioni e si sono registrati 15 nuovi ingressi nel Coro.
Gianluca Pasolini, tenore, fa notare l’importanza di fare squadra con le realtà locali importanti come l’Orchestra da Camera di Rimini, circa 40 elementi diretti dal Maestro Stefano Pecci.
La Prima rappresentazione del dramma in tre atti musicato da Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave, si terrà domenica 1 gennaio 2023 aqlle 17:30 con repliche martedì 3 e mercoledì 4 gennaio alle ore 20,30
L’Opera, sottotitolata, è un nuovo allestimento prodotto dal Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli APS con la regia di Paolo Panizza, la direzione d’orchestra del M° Stefano Pecci, con l’Orchestra da Camera di Rimini e il Coro Lirico città di Rimini Amintore Galli preparato dal M° Marcello Mancini. Corpo di ballo CDF Rimini, Solisti della Compagnia RDL di Carlo Tedeschi, direttrice e coreografa Gabriella Graziano.
Andata in scena per la prima volta il 6 marzo 1853 al Teatro La Fenice di Venezia, fu solo l’anno seguente che “La Traviata” ottenne il successo meritato e che, a distanza di oltre un secolo e mezzo, dura immutato, forse perché il pubblico di metà 800 aveva bisogno di tempo per ‘accettare’ l’argomento scabroso e comprendere, oltre alla bellezza della musica, il senso della poesia e dei significati più profondi di Traviata.
Per il Sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad: “E’ bello rinnovare una bella tradizione. Il rito dell’opera lirica sembra ci sia da sempre ma, se guardiamo ai numeri, questo primo dell’anno cade la ventesima edizione. In questi 20 anni, dalla Traviata che segnò il debutto nel 2004, alla Traviata che apre il 2023, è cambiato però molto. Se infatti inizialmente l’opera a Rimini aveva il senso di alimentare e mantenere una connessione culturale, artistica e sentimentale con la grande musica classica in attesa che fosse finalmente realizzato il luogo e il tempio, dal 2018 quel luogo e quel tempio c’è, esiste ed è il Teatro Galli”.
Grazie alle spese calmierate, la produzione costerà intorno ai 160.000 euro. Il costo dei biglietti va dai 10 ai 60 Euro. E sono previste proiezioni in 3D su grande pvc accompagnate da elementi scenici quali divani, tavoli, sedie e tutto ciò che ricorda case e stanze in cui svolge la storia.
Ma che Traviata sarà?
“La Traviata che propongo sarà classica nella sua attuale verità, ma ho spostato l’epoca ai primi del 1900, e poco cambia. – assicura il regista Paolo Panizza. – Lo spostamento è dovuto per lo più al fatto che le scenografie sono realizzate con immagini, sono virtuali, emozionali. Secondo me si sposano meglio con un’epoca più vicina e meno ottocentesca. Senza perdere il fascino dell’immaginario classico. È la Parigi della Tour Eiffel, dove il progresso avanza, ma con esso non la morale. Ci sono ancora le carrozze, ma già circolano le prime automobili. Tutto cambia e nulla cambia. Esteticamente è un periodo che davvero amo e che trovo sposarsi perfettamente con la musica del Maestro. Le feste dell’opera saranno delle feste e i drammi saranno dei drammi. Ai capolavori calzano qualsivogliano vestiti si mettano, se c’è filologico rispetto e vero amore. Cioè passione”.