Dopo un inizio come tirocinante, ora Matteo Bianca lavora a tutti gli effetti per l’hotel The One di Riccione
“Lavorare è importante, è bello essere autonomi e poter essere utili al mondo”.
Matteo Bianca ha 29 anni, molti talenti in campo artistico, doti attoriali e di imitatore, la qualità della meticolosità unita a quella dell’empatia. Ha frequentato l’istituto alberghiero. Matteo, con disabilità cognitive e alcune caratteristiche di autismo, nella ricerca del lavoro è stato accompagnato dagli educatori della Cooperativa Cuore 21. Il tirocinio lo ha iniziato a giugno 2023. Serve le colazioni all’hotel The One, un 4 stelle di Riccione. I primi tre giorni lo ha fatto insieme agli educatori. Lui ha reagito bene, ha subito ingranato, insomma, e ha proseguito da solo. Nel marzo 2024 è stato assunto.
“Avere una persona con disabilità cognitive in un team di lavoro ha dei vantaggi sostanziosi. Contribuisce a un ambiente di lavoro inclusivo. Il team ne beneficia per alcune soft skills che maturano, come comprensione e sensibilità”. Parola di Eleonora Bergamaschi, direttrice del The One. “Organizzare meglio il lavoro per favorire chi ha delle difficoltà, si ripercuote positivamente su tutti. Migliora la comunicazione all’interno del team. Il linguaggio che devi usare, il tono di voce necessario per non mettere in difficoltà Matteo, sono delle piccole pillole di autoguarigione a beneficio di tutti. Nel nostro lavoro, a contatto con i clienti, che non sono tutti uguali, si possono creare momenti di stress che dobbiamo gestire ed autogestire per non provocare situazioni di confusione. Avere Matteo intorno ci dà e tiene viva la consapevolezza di questo, oltre ad accrescere la comprensione per le diversità, con noi lavoranoanche molte persone straniere, con abitudini diverse”.
Molte volte una persona disabile può spaventare o creare disagio. “Anch’io all’inizio di questa avventura mi sono sentita non pronta a gestire una situazione diversa. Avevamo paura di non essere noi all’altezza del compito di accoglierlo. Poi invece abbiamo capito che è lui a guidarti.
Ha questa capacità di dire le cose in modo molto naturale e anche diretto. Una mattina, per esempio, un ospite è venuto in sala colazioni e si è seduto su uno dei tavoli non apparecchiati. Matteo glielo ha fatto notare e l’ospite gli ha risposto: sai Matteo, hai proprio ragione, stamattina sono proprio addormentato. E si è alzato per sedersi su un tavolo apparecchiato”.
Matteo è preciso, quindi, ma è anche un dispensatore di abbracci, oltre che un provetto imitatore “che fa morire dal ridere”. Questa è la seconda stagione che lavora al The One “e adesso rivede i vecchi clienti. La mattina quando scendono a colazione li riconosce e accoglie chiedendo di abbracciarli. Vede la gente che si nutre dei suoi abbracci quasi più di quello che mangia”. I colleghi la chiamano ‘Teo Therapy’ e ne usufruiscono anche loro con un bell’abbraccio di inizio turno.
A un certo punto lei Matteo ha deciso di assumerlo. L’ha convinta questa ‘Teo Therapy’? “All’inizio ero dubbiosa sull’assunzione perché noi non abbiamo una continuità di lavoro. Ma alla fine dello scorso anno è successa una cosa che mi ha fatto cambiare idea. Dovevamo fare l’inventario. Gli ho chiesto di prendere carta e penna e gli ho chiesto di prendere nota di tutto quello che avevamo, precisandogli di scrivere chiaro, perché poi avrei dovuto trascrivere al computer. La sua risposta è stata: lo faccio io.
Lo ha fatto benissimo. Quindi ho capito che aveva anche capacità di archiviazione. È molto veloce, prende iniziativa. Una volta il vento aveva portato delle foglie tra i tavoli all’esterno, lui ha preso la scopa e si è messo a spazzare. La sua metodicità è molto produttiva. Io consiglio l’inserimento di una persona come Matteo soprattutto per la restituzione in termini di umanità e perché all’interno di un team di lavoro può dare un contributo importante”, è certa Eleonora.
Lavorare “è importante per la sua autostima. Si sente realizzato, sente di essere una persona adulta. Il lavoro gli dà stabilità e forza. Come famiglia viviamo il percorso in maniera positiva. Vederlo crescere e sereno è importante per noi e per lui”, spiega la mammadi Matteo, Daniela Venturi.