La voce si è sparsa alla velocità della luce, e non sembri un paradosso: che fine ha fatto la “tartaruga”? La fontana di piazza Malatesta, nel capoluogo malatestiano, chiamata appunto “tartaruga” non poteva passare inosservata.
La fontana è un simbolo del capoluogo malatestiano: il nome popolare, la “tartaruga” non attiene alla caratteristica forma del manufatto, piuttosto affonda le sue ragioni in una storia. Siamo negli anni Trenta: mentre il Monte Ugone era già dotato di acqua dell’acquedotto, la piazza ne era ancora sprovvista, e per indicare le lungaggini burocratiche che caratterizzarono l’arrivo della fontana al centro del paese, i verucchiesi la battezzarono “la tartaruga”.
Ora, quella “tartaruga” ha infilato le scarpe da tennis e se n’è andata? Oppure è stata rubata?
A tranquillizzare i residenti e i curiosi ci pensa l’assessore ai Lavori Pubblici. “I residenti possono stare sereni, non c’è alcun mistero né sparizione: – svela anche divertito Luigi Dolci – La fontana è stata ‘adottata’ dai Ci.Vi.Vo. per un restauro”.
L’intervento si è reso necessario a causa del basamento della fontana rotto: “La piazza è aperta al traffico, e capita che auto e mezzi di trasporto nel fare manovra urtino la fontana. – prosegue nella spiegazione Dolci – È accaduto così anche in questo caso”. I Ci.Vi.Vo. hanno dunque smontato la fontana per ricoverarla successivamente nel magazzino comunale di Villa Verucchio. Da una settimana circa sono al lavoro con polvere di marmo, cemento e silicone. Il costo per un restauro compiuto a regola d’arte dai quattro volontari sotto la guida e la direzione dell’architetto Giovanna Giuccioli, costerà in totale al Comune un centinaio di euro.
L’intervento è in fase di arrivo e nelle prossime settimana la fontana potrebbe tornare a vegliare piazza Malatesta, mentrìe le due pedane per l’ingresso di ufficio Iat e Sala Magnani, fracassate di sana pianta, sono state già restaurate dai Ci.Vi.Vo.
Un altro gruppo di volontari è invece al lavoro sul ponticello ligneo del cimitero, che era veramente in pessime condizioni. Seguiti dall’ingegnere del Comune, i volontari con lamiere (per ricoprire la parte superiore ed evitare infiltrazioni d’acqua), legname e vernici (800 euro di spesa circa), stanno portando a termine l’intervento, in tempo utile per la podistica del 1 novembre che passa proprio sopra il ponticello.
Nel capoluogo un altro gruppo è al lavoro per ripulire tutto bosco attorno alle scuole medie, per arrivare “puliti” all’inaugurazione dell’istituto al termine dell’importante intervento di messa in sicurezza.
“Nessuno di questi interventi è stato imposto dall’Amministrazione. – ci tiene a precisare l’assessore Dolci – I Ci.Vi.Vo. operano in completa autonomia. Osservano, scelgono gli interventi da portare a termine e ce lo comunicano. Il Comune provvede alle autorizzazioni necessarie e c’è confronto continuo, ma i Ci.Vi.Vo. operano in completa autonomia, non sono utilizzati in alternativa agli operai”.