Il 21 gennaio 2012 ricorre il secondo anniversario della chiamata al Padre del nostro caro don Luigi Tiberti. Le associazioni GiOC e CML intendono ricordarlo con due iniziative specifiche, che si inseriscono in un contesto più ampio di attività.
Ricordare significa far tesoro dell’esperienza: guardare indietro per poi guardare avanti. E come associazioni, a partire dal primo anniversario, si è guardato avanti, cercando di ricreare le condizioni per far ripartire l’esperienza dei giovani del mondo operaio e popolare, esperienza significativa che fonda la sua specificità sulla Revisione di Vita (vedere, valutare, agire) e che tende a svolgere un lavoro educativo e di evangelizzazione con i giovani, aiutandoli alla militanza negli ambienti di vita e di lavoro, alla riflessione sulla vita e alla ricerca di fede.
Nell’ultimo anno sono nati i progetti “un impegno permanente” e “riskioanchio” che la GiOC riminese porta avanti.
Il primo momento in programma è quello della Celebrazione Eucaristica che verrà celebrata presso la Parrocchia di San Gaudenzo domenica 22 gennaio alle 18.
Il secondo appuntamento è la presentazione del libro <+cors>Don Luigi: la sua parrocchia il mondo del lavoro<+testo_band> che si terrà in data 1 febbraio presso il Teatro degli Atti in via Cairoli 62.
Organizzato invece dall’Ufficio di pastorale sociale e del lavoro è il quarto incontro del ciclo di conferenze “Racconti_Amo il Lavoro. Work” di giovedì 19 gennaio sul tema: “Giovani e lavoro tra presente e futuro”.
Il libro
Il 1 febbraio prossimo verrà presentato pubblicamente il libro <+cors>Don Luigi Tiberti: la sua parrocchia il mondo del lavoro<+testo_band>, aiutati nel ricordo di questo sacerdote straordinario dal prof. Piergiorgio Grassi, professore ordinario di Filosofia delle religioni nella Facoltà di Sociologia dell’università di Urbino, da mons. Giancarlo Bregantini e dal prof. Stefano Zamagni, ordinario di Economia Politica presso l’Università di Bologna.
“Don Luigi Tiberti è stato e rimane per la nostra Chiesa locale «una pietra viva e preziosa scolpita dallo Spirito» che le testimonianze presenti nel libro fanno davvero risplendere davanti a tutti, ad onore suo e benedizione e a gloria di Dio”. Con queste parole il vescovo Lambiasi introduce la sua prefazione al libro. Ricordando come don Luigi sia stato per la nostra Chiesa locale e per la società un punto di riferimento fondamentale sui temi non solo del lavoro, ma dell’uomo nella sua complementarietà.
“È proprio mentre si sentono notizie tristissime come quella di sapere che un giovane su tre è senza lavoro, che si sente bisogno di avere preti della tempra di Luigi Tiberti (1929-2010), la cui parrocchia è il mondo del lavoro.” Esordisce così nella sua prefazione l’arcivescovo di Campobasso-Boiano GianCarlo Maria Bregantini, ricordando come “nel leggerlo (il libro) sentiamo che abbiamo sempre più bisogno di quel suo metodo di formazione dei ragazzi, da lui lentamente appreso e diffuso”, un metodo, la Revisione di Vita, che “ci rende capaci di vivere gli eventi non da spettatori passivi, ma da protagonisti”.
Nel libro la prima parte è dedicata a tracciare un profilo biografico, con un’attenzione specifica agli ambiti in cui si è svolta la sua azione pastorale: la parrocchia, la scuola, il mondo del lavoro, l’impegno negli organismi diocesani e nelle aggregazioni laicali. Anche se il mondo del lavoro e la dimensione antropologica del lavoratore rimanevano temi centrali delle sue riflessioni e della sua azione pastorale.
Dice a proposito il prof. Zamagni nella prefazione: “La persona – diceva don Luigi nei suoi scritti – è bensì attività, ma non solo attività lavorativa. L’essere umano incontra la sua umanità mentre lavora, e non dopo il lavoro. Ecco perché è necessario ripensare alla radice l’organizzazione del lavoro se si vuole restituire a quest’ultimo il suo senso originario, che è quello di consentire a ciascun essere umano di contribuire al completamento dell’opera creativa di Dio”.
Nella seconda parte del libro sono state raccolte le testimonianze di quanti nella Chiesa, nel mondo del lavoro, nei gruppi, nella scuola hanno avuto come compagno e come guida Don Luigi: lavoratori, famiglie, studenti e professori dell’Alberti, esponenti del mondo politico, sociale e sindacale.
A corredo del volume si è voluto pubblicare un album di foto, che non solo fissano alcuni momenti importanti della sua vita, ma raccontano anche la sua passione per la montagna, il suo rapporto speciale con i giovani, il suo impegno a favore delle nostre famiglie, a cominciare dai tanti matrimoni che ha celebrato.