Ospita fino a 40 persone tra minorenni e disabili, in quattro strutture cittadine. Équipe di educatori superiori alla media in aiuto a vittime di abusi o di incapacità. Il “San Giuseppe” un secolo dopo è sempre “una famiglia” al servizio.
La Fondazione per l’aiuto materno e infantile ha una storia centenaria ma preferisce i fatti alle parole e così sono in molti a non conoscerne non solo l’attività, ma nemmeno hanno mai varcato le porte dei suoi ambienti che pure – almeno quelli in corso d’Augusto, nel cuore della città – costituiscono una fetta di storia di Rimini. “Quando non c’è una rete familiare in grado di sostenerli, i minori ci vengono affidati per periodi più o meno lunghi. – spiega il presidente della Fondazione, Paolo Mancuso – Di solito, si tratta di ragazzi con gravi problematiche alle spalle, sia fisiche che psicologiche e affettive, vittime dell’autismo come dell’abbandono o dell’incuria.” Questi ragazzi e ragazze di età compresa tra i 6 e i 17 anni, il San Giuseppe li accoglie nelle sue quattro strutture: le due comunità socio-educative residenziali (quella di via Borgatti e via Clementini), la comunità socio-educativa semiresidenziale (sempre in via Clementini) e il centro socio-riabilitativo diurno per disabili, presso La Sorgente. A queste se ne aggiungerà ora una quinta, a San Lorenzo in Correggiano.
Il “San Giuseppe” rilegge ora la sua storia centenaria (1910-2010) con un articolato calendario di iniziative in programma dal 21 al 27 settembre a Castel Sismondo a Rimini.
“Significa rileggere la storia di Rimini e, per tanti versi, la storia d’Italia; – assicurano gli organizzatori – i passaggi, le conquiste per i diritti delle madri e dei bambini. È una storia vissuta sempre dalla parte dei più deboli con quella garanzia di corresponsabilità sociale e civile dimostrata dallo spirito propulsore, mai sopito, nell’affrontare svolte epocali a sostegno della famiglia. Consapevole del proprio passato la Fondazione guarda avanti per affrontare le sfide future in un discorso progettuale più ampio.”
La prima tappa delle celebrazioni è a Castel Sismondo: dal 21 al 27 settembre è allestita una esposizione dedicata alla storia dell’Aiuto Materno, e a far conoscere il ruolo che la Fondazione oggi svolge nella città. La mostra è accompagnata dalle sculture di Angela Micheli, dedicate al tema della maternità e del mondo infantile. Da visitare anche la sezione fotografica “Mi Racconto” a cura dei ragazzi delle comunità educative.
La nuova casa
Uno dei momenti più significativi delle celebrazioni è l’inaugurazione di Casa San Lorenzo (sabato 25 settembre, ore 10.30) la nuova comunità educativo-psicologica residenziale per il sostegno ed il recupero delle competenze e delle capacità relazionali di minori tra i 6 ed i 17 anni in situazione di forte disagio psicologico. Gestita dal “Consorzio Mosaico”, si trova a San Lorenzo in Correggiano. In serata (ore 21) le band dei medici riminesi (“The Benny’s Group” e “The Evidente Based Music”) incontrano educatori, amici e sostenitori, tra note musicali e testimonianze.
Al castello
Castel Sismondo accoglie diversi appuntamenti: martedì 21 settembre alle ore 16.30 viene inaugurata la mostra dal presidente della Fondazione San Giuseppe, Paolo Mancuso. Andrea Canevaro terrà la prolusione sulle immagini di Fabrizio Varesco. Il pomeriggio sarà completato dalla presentazione del terzo volume storico La storia di un valore a cura di Antonella Chiadini e Paolo Freddi, e dalla seconda edizione del Premio “Scienza e Carità” condotta da Simona Mulazzani con la voce narrante di Pier Paolo Paolizzi. Durante la giornata sarà disponibile uno speciale annullo filatelico.
Al mattino dalle ore 9 (prenotazione obbligatoria, 0541/51268), esclusa domenica 26 settembre, scuole e gruppi possono usufruire di presentazioni critiche di film su tematiche educative e sociali (da I quattrocento colpi di François Truffaut, a Les choristes. I ragazzi del coro di Christophe Barratier e Juno di Jason Reitman) accompagnate dalla visita guidata alla mostra.
Mercoledì 22 settembre (ore 17) incontro dedicato al bilancio sociale e di missione 2009 della Fondazione San Giuseppe. Giovedì 23 settembre dalle ore 10 educatori e ragazzi dei centro socio-riabilitativi celebrano i 25 anni del centro “La Sorgente” con stand e laboratori. Alle ore 17 l’appuntamento è con Il The delle fiabe con Azzurra Faeti e le libraie di “Viale dei Ciliegi 17”. Il valore sociale del costruire, è il titolo dell’incontro previsto venerdì 24 settembre, con presentazione del volume Il valore sociale del costruire: le Case della Fondazione San Giuseppe a cura di Marco Arlotti.
La poesia segna domenica 26 settembre: alle ore 15.45 FaraEditore presenta l’incontro dal titolo Una “madre” ci accompagna: la scrittura: partecipano tra gli altri Massimo Scannelli, Cinzia Demi, Ardea Montebelli e Teresa Cremonesi, accompagnati dalla chitarra di Caterina Serpilli.
Lunedì 27 settembre, dopo la visita guidata alla mostra, alle ore 20.45 i corsisti del Laboratorio Teatrale dell’Università Aperta “G. Masina e F. Fellini” presentano il saggio finale ispirato a I vitelloni di Fellini.
“Passano gli anni, ma l’agire della Fondazione si basa ancora oggi su due capisaldi: – assicura il direttore generale Francesco Soldati – carità cristiana e solidarietà civile”, gli stessi che hanno decretato l’incontro tra gli iniziatori, lo scienziato Antonio Del Piano e la religiosa suor Elisabetta Soleri.
Tommaso Cevoli