Ma chi è la Befana? E perché distribuisce doni?
“Un mitico personaggio in forma di orribile vecchia, che passa sulla terra dal 10 al 6 gennaio”. Questo per il popolo è, secondo la Treccani, la Befana o Befania, corruzione di Epifania.
Nonostante quindi il suo nome sia legato alle festività cristiana, la vecchietta “che rientra di notte, con le scarpe tutte rotte” dopo aver distribuito carboni e dolciumi, è una figura molto popolare in Italia e poco conosciuta nel resto del mondo, al quale comunque non fa mancare i suoi doni.
Le origini del mito risalgono ai riti propiziatori pagani legati al solstizio d’inverno e al raccolto dell’anno nuovo. Da qui l’usanza in alcune località di preparare un fantoccio di stracci da dare alle fiamme.
E perché la Befana si impegna tanto nella distribuzione di doni? Esiste una leggenda che lega la vecchina ai Re Magi. Si racconta che i tre re sulla strada per Betlemme abbiano incontrato un’anziana signora a cui avrebbero chiesto informazioni. La donna si sarebbe rifiutata di seguirli, pentitasi poco dopo si sarebbe messa in viaggio con un cestino pieno di dolci. Per cercare Gesù Bambino avrebbe iniziato a bussare ad ogni porta regalando doni ad ogni bambino incontrato.
Quella dei “pasquaroli” è la tradizione anche romagnola che vede gruppi di persone visitare le abitazioni dei borghi nel periodo dell’Epifania per cantare la “pasquella”, un insieme di canti tradizionali, per augurare un nuovo anno prospero a tutta la famiglia. La tradizione ha origine nell’immediato dopoguerra. All’epoca non esistevano i media per comunicare il giorno in cui sarebbe caduta la Pasqua, un compito che quindi veniva affidato ai giovani “pasquaroli”.