Intervista. Una persona su quattro soffre di allergie di primavera. Quali rimedi? Parla la dottoressa Annalisa Santucci, allergologa dell’Ausl Romagna
Che fretta c’era maledetta primavera!”. Prendiamo in prestito alcune parole della canzone di Loretta Goggi anche se negli ultimi giorni, più che una promessa d’estate e un preludio di sole e fiori, forse si è avvertito più un ritorno all’autunno; e anche se potrebbe risultare quasi triste accostare l’aggettivo ‘maledetta’ ad una stagione che con sé dovrebbe invece portare sentimenti positivi come rinascita, speranza e bellezza. Tuttavia, per chi soffre di allergie, è proprio il caso di dirlo!
Difatti in questo periodo dell’anno inizia a farsi sentire con maggior insistenza la pressione degli allergeni presenti tipicamente nei pollini, rilasciati da diversi tipi di piante che fioriscono. Le allergie ai pollini primaverili comprendono l’allergia alle graminacee, famiglia di piante erbacee annue o perenni con fiori riuniti in spighe o pannocchie terminali, piante spontanee e coltivate (la cui impollinazione inizia ad aprile, raggiunge la massima intensità nel mese di maggio e poi va a decrescere); alle betullacee e simili che possono variare a seconda della posizione geografica. Vediamo di scendere più nel dettaglio: ne abbiamo parlato con la dott.ssa Annalisa Santucci, allergologa di Rimini, laureata in Medicina e Chirurgia nel 2002 presso l’Università degli Studi di Modena Reggio Emilia, dove si è poi specializzata nel 2006 in Allergologia ed Immunologia Clinica. Dal 2010 è dirigente medico di primo livello in Ausl Romagna in unità operativa di medicina e chirurgia di accettazione e d’urgenza, dal 2013 svolge prestazioni ambulatoriali allergologiche complesse presso l’unità interdipartimentale di allergologia e attività medica presso il reparto di Medicina Interna e Reumatologia a Rimini.
I sintomi e la loro incidenza
La parola ‘allergia’ significa testualmente ‘reazione alterata’, ovvero una risposta inappropriata dei meccanismi di difesa dell’organismo a sostanze generalmente inoffensive, normalmente presenti nell’ambiente: gli allergeni. E la risposta a quelli presenti nel polline si può manifestare in molteplici modi diversi, soprattutto a livello nasale ed oculare.
“ In modo molto semplice possiamo parlare di congestione nasale, rinorrea, prurito nasale, starnuti, congiuntivite”, ci spiega la dott.ssa Santucci. Vi è anche la possibilità di imbattersi anche in alcune complicanze, in sintomi che si evolvono in difficoltà respiratorie gravi.
“ Possono dunque associarsi anche altri disturbi come quello del sonno, ma non solo. Asma bronchiale, poliposi nasale e sinusite”.
Quante persone soffrono di ‘allergia primaverile’?
“ Non vi è disponibilità di dati aggiornati a livello provinciale, ma a quello nazionale circa una persona su quattro soffre di questa tipologia di allergia”.
Come scoprire se se ne soffre
Per formulare una diagnosi di allergia stagionale, il primo passo è sicuramente la visita medica che comprende un’anamnesi scrupolosa, ovvero una serie di domande per valutare come e quando compaiono i sintomi e la presenza o meno di una eventuale familiarità a questo tipo di allergie.
Proseguendo, per confermare la diagnosi occorre sottoporsi ad alcuni test specifici.
“ Il test di primo livello è il pre test, (il cosiddetto prick test), quello cutaneo. – precisa la dott.ssa Santucci – Il medico prepara un pannello di allergeni che viene posto sulla pelle del paziente, dopo circa 15-20 minuti si ha una risposta: nel caso di reazione allergica a uno o più allergeni compare nella zona corrispondente un pomfo pruriginoso. In secondo luogo, nel caso di ulteriori dubbi e scrupoli e anche per avere un quadro diagnostico più preciso, vi è il test di laboratorio, ovvero un prelievo di sangue”.
I rimedi farmacologici e non
“ Per fronteggiare i sintomi dell’allergia stagionale vi sono diverse terapie farmacologiche come antistaminici orali, oppure gli antistaminici da applicare localmente (come spray nasale e colliri), decongestionanti nasali ed oculari”.
In più, per lenire i fastidi, alcuni i rimedi non farmacologici come impacchi freddi sugli occhi; lubrificazione oculare con lacrime artificiali; lavaggi nasali con soluzioni saline.