È il più importante e longevo concorso dedicato al giallo e al mistero: orgogliosamente sventola 47 anni di storia, ma è pronto a lasciare le sue tracce anche quest’anno. Insieme al MystFest, il Gran Giallo Città di Cattolica rappresenta non sono un passato glorioso ma un presente che non si ferma in attesa di un futuro a tinte gialle, fortissimamente gialle ma non virate di Covid-19.
Al timone di queste istituzioni culturali c’è, da anni ormai, Simonetta Salvetti, direttrice dei Teatri di Cattolica e del MystFest. La “signora del giallo” di Cattolica (nella foto durante la serata di presentazione, venerdì scorso ©gianluca melappioni) racconta dietro il dietro le quinte e le anticipazioni dell’edizione in programma dal 30 luglio al 2 agosto.
Questa edizione del festival, che coincide con la 47ª del Premio Gran Giallo, arriva a cavallo di luglio e inizio agosto, nel pieno dell’estate ma non era affatto scontata.
“Nel bel mezzo della pandemia, che a Cattolica e dintorni ha avuto purtroppo esiti importanti, pareva una sfida impossibile. Anche in seguito, quando l’emergenza sanitaria è migliorata, con le restrizioni da ottemperare poteva sembrare una follia.
Ma il festival è in una bella fase di ripresa, conta tante adesioni, la partecipazione al Gran Giallo è in forte aumento (132 i partecipanti, quest’anno), per cui abbiamo deciso di accettare la sfida. Alla prevista serata di premiazione se ne sono aggiunte altre ed e è nato un bel festival”.
Come si organizza un festival al tempo della pandemia?
“Con un po’ di sana incoscienza, tanta passione e molta professionalità. A gennaio il programma era pronto, e altre proposte si stavano aggiungendo. Tanti autori e tanti libri da presentare a Cattolica, ad esempio, ma non è stato possibile. Era in programma un focus sulla Romagna, terra fertile per il giallo e il mistero: Eraldo Baldini e il giornalista di Repubblica Franceschini erano tra gli ospiti, ma è stato rimandato. Però è rimasta la partecipazione di un grande regista come Pupi Avati: proprio Cattolica ospitò tanti anni fa una delle prime uscite del suo ‘Zeder’. Avati ha accettato con entusiasmo di partecipare al MystFest e noi siamo onorati di averlo con noi”.
L’edizione 2020 conta anche alcune novità. In cartellone e nelle location.
“La nuova arena cinematografica allestita nella piazza del Municipio e la mostra dedicata a Raffaello, nell’anno delle celebrazioni del genio urbinate. La mostra è allestita nella Galleria Santa Crocee proseguirà fino a dicembre: svela particolari nascosti, piccole tracce, dettagli. Nella serata dal vivo venerdì 31 luglio, cercheremo con lo scrittore Valerio Massimo Manfredi e il prof. Luigi Bravi, Presidente dell’Accademia Raffaello di Urbino, di far luce sui misteri sulla morte e sparizione dei suo quadri”.
Ritorna il Premio Pinketts, alla sua seconda edizione.
“Intende riconoscere il genio e la sregolatezza, la poliedricità, la multiformità dell’artista. Quest’anno il premio è attribuito a Morgan, un artista che racchiude queste prerogative.
Inoltre, è un segnale che il MystFest intende dare nei confronti di un un mondo – la musica, i concerti dal vivo – che dal Coronavirus è stato – e in parte lo è ancora, purtroppo – davvero molto penalizzato”.
Un’altra felice novità è stata la serata di presentazione. Non la solita conferenza stampa ma un evento vero e proprio.
“Non volevamo ripeterci, e nello stesso tempo cercavamo un’idea per far incontrare giurati, esperti, amici, le persone. Un altro deciso segnale di ripartenza, proposto in una serata dalla forte connotazione simbolica: venerdì 17 dell’anno del Covid. È stato un successo”.
Questa edizione è comunque particolare, e per tante ragioni. Ma lascia intravvedere un futuro… giallo.
“Arte, cinema, letteratura, musica: MystFest declina il giallo in tutte le arti. Certo, manca il contorno festivaliero, gli incontri affollati, ma è comunque importante realizzare il festival, alzare il velo su un esperimento importante come l’arena cinematografica (i cui primi passi fanno davvero ben sperare) e incamminarci decisi verso il mezzo secolo della manifestazione”.
Anche MystFest e Cattolica ha dato un segno importante durante la lotta per il Covid.
“Come evento dedicato al giallo cosa potevamo fare? Ce lo siamo chiesti subito. Il nostro contributo è stato realizzare il volume 10 piccole indagini, prima in formato ebook, ed ora in volume cartaceo. Un successo. Siamo onorati di poter contribuire con i proventi del libro alle necessitò delle Caritas di Cattolica: durante il lookdown e ancora oggi è impegnata a rendere meno difficile la vita di tante persone e di molte famiglie”.
Salvetti, ha citato le arti, ha dimenticato il fumetto, che pure ha avuto un posto non secondario in diverse edizioni del MystFest.
“In realtà ciò che esce dalla porta rientra dalla finestra. Il manifesto dell’edizione 2020, come pure quello del 2019, porta la firma di un noto e bravissimo disegnatore di fumetti: Alessandro Baronciani. Una affiche che riporta, con gusto contemporaneo, alle origini del festival: la ragazza che in spiaggia legge un libro giallo, ma sulla cui figura incombe un ombra: Pinkettes? Marlowe? O altro ancora? A Cattolica c’è sempre un mistero da scoprire”.
Paolo Guiducci