Ci sono scuole che s’ingegnano per stare in tutti i modi vicino ai ragazzi. Prendiamo l’esempio delle Maestre Pie di Rimini. Chi vive da vicino la realtà scolastica di via F.lli Bandiera, a Rimini, non ha proprio digerito il fatto di dover rinunciare ai banchi per così tanto tempo. E allora questi mesi così critici e incerti sono stati vissuti in modo animato e gioioso. I meriti vanno equamente divisi. Partiamo dalla supervisione della Preside, suor Anna Maria Rossetti, per proseguire con i professori e concludendo con i ragazzi, quelli a cui è maggiormente mancata la fatidica campanella delle 8.05.
Vista la segregazione forzata, si è pensato di “ridurre le distanze” con un video fatto di immagini nostalgiche ed emozionanti, da momenti scolastici alle aule vuote di queste settimane, passando per le video lezioni. E così l’ultimo giorno di scuola tutte le classi erano sincronizzate a godersi questo “cortometraggio”, così rappresentativo dell’identità della scuola, un luogo fraterno e sereno dove acculturarsi significa formarsi come persone. Un ultimo giorno di scuola surreale, vissuto però con senso di unità. Per la produzione c’è stata grande collaborazione da parte di tutti e la partecipazione volontaria e insostituibile dell’“aiutante esterno” Stefano Antonini, un amico della scuola dalle indubbie doti da videomaker.
In un momento del genere la tecnologia è stata una salvezza. Non potendosi vedere dal vivo, gli schermi sono venuti in aiuto. Le Maestre Pie negli ultimi anni si sono sempre rese protagoniste del Festival teatrale di fine anno scolastico. Durante l’emergenza sanitaria e nel lockdown, gli spettacoli guidati dal professor Arenella Mariano sono andati in scena su Skype o su Zoom per poi essere tramutati in podcast audio, e presto saranno visibili attraverso i canali predisposti dalla scuola. Le classi quinte meritano particolare menzione per il tema che hanno affrontato: la banda della Uno Bianca, quella che imperversò in maniera efferata e lasciando una lunga scia di sangue in regione negli anni 90.
Luciano Baglioni, uno degli investigatori che consegnò alla giustizia i criminali, fu ospite a scuola per raccontare la vicenda, che proprio nel novembre dello scorso anno ha “compiuto” 25 anni dalla sua conclusione.
Un momento suggestivo e unico è stato anche la trasmissione da parte di IcaroTv della Santa Messa dalla Chiesa dell’Istituto, alle ore 17,30 di venerdì 5 giugno. Si sono viste raccolte in preghiera le varie realtà delle scuole paritarie cattoliche di Rimini. Le Mpda hanno ospitato l’Istituto Sant’Onofrio, l’Istituto Maria Bambina e l’Istituto Maria Ausiliatrice. L’intento è quello di dare continuità a momenti del genere, importanti per rafforzare i legami tra le scuole. La celebrazione è stata presieduta da don Maurizio Fabbri, vicario generale della Diocesi.
Come se non bastasse i ragazzi delle Pie hanno “legato” con l’associazione Team Bòta, la community del volontariato, un gruppo di ragazzi che vogliono aiutare il prossimo, con piccoli atti di gentilezza e azioni quotidiane. Per la festa di Carnevale gli studenti avevano preparato giochi e leccornie varie e raccolto un buon gruzzoletto. Cosa hanno deciso di fare?
Rappresentati da Enea Stecca e Benedetta Magnani hanno donato ai volontari di Team Bòta il ricavato (nella foto Michele del Team mentre riceve l’assegno), da destinare alle loro attività solidali: cibo per le famiglie bisognose, assistenza sanitaria e tanto altro. Un gesto che risuona forte e significativo in un momento come questo. Un gesto che diventa ancora più significativo se a spronare i ragazzi è stata una docente (la prof.ssa Michela Mazza), che conosce l’associazione e ne garantisce la serietà.
Anche i frati dell’Opera Sant’Antonio, ovvero i cappuccini del Convento Santo Spirito, hanno ricevuto una donazione da parte dei liceali, che hanno regalato i fiocchetti, i classici dolci di Carnevale.
Alla prossima puntata, o meglio alle prossime puntate, perché pare che le Maestre Pie sappiano come farsi notare.
TommasoMazzuca