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La scuola diventa 2.0

Il digitale è diventato pane quotidiano. E lo è anche per docenti e studenti. La scuola, del resto, non può non confrontarsi con le sfide del presente. Lo scorso 27 ottobre, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha presentato il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), un documento di indirizzo con il quale il MIUR lancia una strategia complessiva di innovazione della scuola italiana e un nuovo posizionamento del suo sistema educativo nell’era 2.0. È un piano complesso, che prevede una serie di stanziamenti e fondi che vedono coinvolti MIUR, altri Ministeri, uffici governativi, Regioni ed enti locali.

La sfida digitale. La competenza digitale è uno dei requisiti fondamentali per gli studenti del nostro millennio e a questa sfida non possono e non vogliono sottrarsi nemmeno le scuole di Rimini.

Franca Berardi, responsabile delle politiche giovanili e sostegno alla persona dell’USP di Rimini richiama all’importanza della promozione e della formazione di una cittadinanza digitale.
“È una formazione capillare – spiega Berardi – che riguarda docenti e alunni”.
Per questo motivo nel territorio riminese vi sono iniziative che promuovono la formazione dei docenti per l’uso delle tecnologie. Alcune idee sono promosse dall’USP di Rimini, soprattutto per i docenti neoassunti.
“Siamo attenti all’uso delle tecnologie a scuola, ma le tecnologie vanno utilizzate con grano salis, perché nell’apprendimento è fondamentale la relazione con ogni studente, che deve essere considerato come persona”.
Altri invece sono corsi organizzati dai singoli enti che vendono i software, come ci racconta la vicepreside del liceo classico “G.Cesare-M. Valgimigli”, Chiara Giovannini, che ricorda quanto sia fondamentale anche la formazione operata internamente dai docenti stessi, che si fanno promotori di corsi di formazione nelle scuole in cui insegnano.

Ma quali tecnologie utilizzano i docenti?
Le 87 classi del liceo classico “G. Cesare-M. Valgimigli” sono dotate ognuna di un pc. Dai device i docenti possono collegarsi al registro elettronico, una grande novità introdotta nel 2013. Questo registro permette di avere un rapporto costante e attivo con le famiglie che, dotate di una propria password, possono visualizzare i voti dei propri figli, gli argomenti svolti dal docente, eventuali note e/o segnalazioni.

Le nuove lavagne. Tra le tecnologie presenti nella maggior parte delle scuole riminesi, si segnalano le LIM, Lavagne interattive Multimediali, che svolgono un ruolo chiave per l’innovazione nella didattica, un vero e proprio strumento a misura di scuola che consente di integrare le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nella didattica in classe e in modo trasversale alle diverse discipline.
“Le LIM – spiega il coordinatore didattico del liceo classico D. Alighieri e del liceo scientifico G. Lemaitre, Daniele Celli – costituiscono un importante aiuto nella fruizione didattica dei contenuti. L’uso delle nuove tecnologie a scuola permette anche una condivisione di materiali, compiti assegnati a casa, maggiore praticità organizzativa, in un dialogo serrato tra docenti e alunni”.

I tablet sui banchi. Anche i tablet sono approdati nelle aule, come sottolinea Lorella Camporesi, dirigente dell’Istituto Comprensivo Centro Storico di Rimini. All’interno dell’IC vi sono due classi 2.0, nelle quali ogni alunno è dotato di un proprio tablet. Nella VB della scuola primaria “Ferrari” i tablet sono arrivati grazie al contributo economico di scuola e genitori, due anni fa, mentre nella classe IIB della scuola media “Panzini” sono arrivati gratuitamente dalla Samsung, dal momento che la classe è risultata vincitrice di un bando ministeriale. Ogni alunno è dotato di un tablet, che è collegato ad una consol, nel caso della primaria, ad una LIM nel caso della scuola media. In entrambi i casi gli studenti possono visualizzare reciprocamente i vari documenti caricati, modificati ed elaborati dagli altri compagni.
“Le maestre della scuola primaria – spiega Camporesi – sono molto contente per quello che si sta verificando grazie all’uso dei tablet perché sono molto utili, soprattutto per affrontare le differenze linguistiche, che spesso invece con la lezione frontale, non sono così facilmente superabili”.
Gli insegnanti stano imparando a districarsi nell’uso delle nuove tecnologie che favoriscono sicuramente la didattica, come conferma Laura Pratisoli, docente del plesso “Madre Teresa di Calcutta”, “facilitano l’apprendimento soprattutto per studenti con disturbi specifici, consentendo una maggiore interazione”.

Sara Castellani