Sessant’anni non sono pochi per una manifestazione musicale, tanto più se si raggiunge il traguardo senza alcun sintomo di logoramento, come dimostra il consenso di un pubblico mai così numeroso come in questi ultimi anni. Stiamo parlando della Sagra Musicale Malatestiana che dal 1950 rappresenta l’avvenimento culturale più importante di Rimini, e capace di accendere l’interesse ben oltre i confini della città. Il sessantesimo cartellone, appena presentato, ribadisce ancora la sua fedeltà a una formula incentrata sul consueto ciclo di grandi concerti sinfonici all’Auditorium, cui si aggiungono altri appuntamenti dislocati in vari luoghi cittadini.
Il compito d’inaugurare, martedì 1 settembre, è affidato alla prestigiosa Royal Philharmonic Orchestra (nella foto) diretta dallo svizzero Charles Dutoit, specialista del repertorio francese, che accosterà a Sibelius ed Elgar l’immancabile Ravel, potendo contare sul prezioso contributo di Martha Argerich come solista nel Concerto in sol maggiore per pianoforte. Duplice appuntamento (però uno è riservato ai soli ospiti della Cassa di Risparmio) con la Deutsches Symphonie-Orchester Berlin e il suo direttore musicale Ingo Metzmacher: nella serata del 5 si spazierà dal pieno romanticismo – quello del Concerto in mi minore per violino e orchestra op.64 di Mendelssohn – al novecento di Debussy, Schreker e Webern. Il giorno successivo, unico protagonista sarà Beethoven con l’Eroica e il Concerto in re maggiore per violino op.61. In entrambe le sere solista il tedesco Christian Tetzlaff, acclamato virtuoso di violino.
Torna a Rimini il 9 settembre Yuri Temirkanov insieme all’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, in passato più volte ospiti della Sagra e protagonisti – appena due anni fa – di un indimenticabile doppio concerto. La scelta è caduta sul repertorio russo e precisamente su Prokof’ev, di cui verrà proposta la suite dell’opera L’amore delle tre melarance, e Musorgskij, con i suoi celeberrimi Quadri di un’esposizione.
Il 13 la Swedish Radio Symphony Orchestra, guidata dal trentaquattrenne Daniel Harding, si cimenterà con due grandi pagine: la Prima sinfonia di Mahler, più nota come Titano, e gli splendidi Vier letzte Lieder di Richard Strauss, che vedranno la partecipazione del soprano scozzese Lisa Milne. Il ciclo sinfonico si conclude il 19 nel segno del grande repertorio ottocentesco. Sono infatti in programma il Concerto n.2 in si bemolle maggiore per pianoforte di Brahms e la Sinfonia fantastica di Berlioz, affidati all’Orchestre National du Capitole de Toulouse: sul podio Tugan Sokhiev, che da quest’anno ne è diventato direttore ospite principale, e il brasiliano Nelson Freire alla tastiera.
Il sessantesimo anniversario della Sagra viene celebrato con l’omaggio a un grande autore riminese. Il 18 sarà infatti proposto, l’Oratorio di Sant’Agata (1675) musicato – su testo di Luigi Ficieni – dal compositore Antonio Draghi, nato nel 1635 a Rimini e in seguito divenuto “intendente delle musiche di corte” dell’imperatore Leopoldo I a Vienna, dove la sua produzione teatrale fu apprezzatissima. L’esecuzione è della Cappella Musicale Theatina diretta da Flavio Colusso.
La consueta parentesi teatrale, nel complesso degli Agostiniani (2 settembre, replica il 3), è riservata ai Kafka fragmente, un brano del 1985 per soprano (Sara Allegretta) e violino (Anna Tifu), solitamente eseguito in forma di concerto, ma che il suo autore – l’ungherese György Kurtág – auspicava in forma scenica, anche se non in uno spazio tradizionale. A curarne l’allestimento ancora una volta è Denis Krief.
Ritorna anche la maratona pianistica, il 4 ottobre, di cui è protagonista Francesco Libetta, che dedica il suo recital alla scoperta di Louis Moreau Gottschack (nato a New Orleans nel 1829 e morto a soli quarant’anni), all’epoca considerato lo “Chopin dei creoli” e oggi ingiustamente poco noto.
In agosto è previsto l’ormai tradizionale – questo è il terzo anno – prologo bachiano, al Teatro degli Atti: cinque serate di cui sono protagonisti, nell’ordine, l’ensemble London Baroque, lunedì 10; il violoncellista olandese Pieter Wispelwey (due serate, 13 e 15); il duo formato da Stefano Bagliano e Andrea Coen, flauto dritto e clavicembalo (il 18); infine l’Academia Montis Regalis, il 22.
Giulia Vannoni