Dei primi 15 giorni di dicembre la Mostra dei Presepi dal Mondo è stata visitata da circa cinquemila persone; molti turisti che lasciando scritte le proprie impressioni, hanno definito la Mostra “un appuntamento che rinnoviamo ogni anno e che troviamo di una grande ricchezza culturale e umana”. Sono passate in visita anche una trentina di classi e gruppi di catechismo; diversi gruppi hanno prenotato per le prossime settimane.
La Mostra non è una semplice esposizione di presepi ma un grande evento culturale. Questo per più motivi:
1. Per il numero delle nazioni partecipanti, una ventina e per il numero di presepi provenienti da tutto il mondo, circa trecento.
2. Per il suo valore culturale. È una occasione di riflessione, conoscenza e interscambio religioso e culturale che viene proposto alla Città al fine di accrescere il sentimento di fraternità e allontanare le barriere di intolleranza che sempre più spesso si affacciano nella società civile. È inoltre una grande occasione per conoscere la straordinaria ricchezza sociale e culturale del mondo e condividere un messaggio di pace e unione fra i popoli.
3. Per il numero di visitatori: l’anno scorso è stato vista da circa ventimila persone e una cinquantina di gruppi di ragazzi.
4. Mostra un’immagine di Rimini che non è solo quella della notte rosa, del capodanno più lungo del mondo, delle discoteche. C’è la Rimini degli immigrati italiani e stranieri, dei poveri sempre più numerosi che si rivolgono alla Caritas e agli altri centri di solidarietà, dei senza fissa dimora che ogni notte dormono nei parchi, sotto i ponti, sulla spiaggia e nelle colonie abbandonate. E c’è la Rimini della solidarietà e della integrazione, della convivenza pacifica e reciprocamente arricchente. Il tema di questo anno è “il lavoro” inteso come mezzo di sostentamento, strumento per collaborare alla creazione, possibilità di realizzarsi come persona e occasione per mettersi a servizio degli altri.
La Mostra ha 4 sezioni:
A) I presepi allestiti dalle comunità degli immigrati. Osservando i presepi possiamo capire le tradizioni culturali , sociali e religiose dei singoli popoli. Gli immigrati si presentano alla città di Rimini e ai turisti che la visitano con i loro colori, i loro costumi. Il presepio diventa così uno strumento di dialogo e conoscenza reciproca
B) I presepi etnici: sono circa trecento provenienti da ogni parte del mondo. Segnaliamo quelli fatti dai ragazzi palestinesi del Centro Salesiano di Betlemme, quelli delle Sorelle Clarisse di Rimini e quello di sassi del fiume Marecchia.
C) Le scene lavorative: in questo spazio oltre alla Romania, Ucraina, Marocco, e Perù abbiamo gli attrezzi dei lavori così come venivano fatti 60/70 anni fa: il calzolaio o ciabattino, il selcino, lo spranghino, il muratore, il contadino. Quando l’unico mezzo a disposizione erano le braccia, il sudore della fronte e gli attrezzi di legno costruiti da sé.
D) La mostra fotografica: nella prima parte si vedono i lavori degli immigrati nei loro paesi d’origine e a Rimini e la loro arte d’arranggiarsi; la seconda parte mostra gli “alloggi” dei senza fissa dimora” a Rimini.
La Mostra è aperta tutti i giorni dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19. Per info e visite guidate Cesare cell. 3299537234.