Home Sosteniblità LA PAGELLA AMBIENTALE DI RIMINI. FOCUS SU ARIA, ENERGIA E MOBILITÀ

LA PAGELLA AMBIENTALE DI RIMINI. FOCUS SU ARIA, ENERGIA E MOBILITÀ

Il dibattito sull’ambiente o meglio sulla crisi ecologica e l’emergenza climatica si fa sempre più pressante anche se non tutti riconoscono l’emergenza in cui siamo e in cui rimarremo, se individualmente e collettivamente non cambieremo i nostri comportamenti.

Ciò vale sia a livello globale sia in ambito locale. La prima cosa che, però, dobbiamo fare è assumere la consapevolezza di quale sia la situazione.

Partiamo allora dalla fotografia della città in cui viviamo. Sapendo bene che le maggiori criticità per il nostro pianeta si concentrano proprio nelle città, ma proprio per questo anche il cambiamento passerà dalle città.

Vediamo, allora, come sta Rimini.

Partiamo da come si colloca nel contesto italiano. Secondo il rapporto sull’Ecosistema Urbano 2023, redatto da Legambiente, ormai da trent’anni, Rimini si trova al 14° posto della graduatoria tra i capoluoghi di provincia. Sempre secondo il Rapporto non siamo eccellenti in nessuna delle molte categorie prese in considerazione, dall’aria all’acqua, dai rifiuti all’inquinamento e altro ancora, ma non siamo neppure peggiori in niente, ma proviamo a scendere, dati alla mano, più nel dettaglio.

Partiamo dalla qualità dell’aria. Dobbiamo, purtroppo, premettere che la situazione in Italia non è affatto buona.

Finora si è fatto troppo poco per migliorare la qualità dell’aria e tutelare la salute dei cittadini, euro-nonostante precise normative europee ed italiane in merito. In Europa le morti attribuibili alle polveri sottili sono 253.000, in Italia si stimano che siano 47.000,

un problema notevole. A Rimini le giornate di superamento del valore limite di Pm10, che negli ultimi 10 anni avevano già fatto segnare un trend positivo, più che dimezzando gli sforamenti registrati, nel 2023 scendono per la prima volta sotto il numero di 35, raggiungendo cioè il valore più basso mai registrato nell’ultimo decennio. Nel 2010 si erano registrate 48 giornate di superamento dei limini e nel 2012 si era toccato il picco di 89 giornate.

Quindi un miglioramento c’è stato, ma non è sufficiente, perché la media annuale di Pm10 è pari a 26, quella di Pm2,5 è di 16 e l’N02 è 25, ma per rientrare nei parametri europei, fissati per il 2030, la riduzione necessaria delle concentrazioni dovrebbe essere rispettivamente del 22%, del 36% e del 20%. Ad inquinare l’aria sono soprattutto le emissioni

del trasporto e il riscaldamento domestico e non. A Rimini esiste un’ampia Zona a Traffico Limitato e le misure della Regione che Rimini adotta tutti gli anni per limitare la circolazione ai mezzi più inquinanti sono abbastanza severe. I controlli, però, sembrano essere troppo pochi. Mentre le auto che sono al di sopra dei limiti di emissione sono quasi la metà del parco circolante.

Si può fare meglio.

Voto 6.

Vediamo adesso come va nel settore energia. Innanzitutto, bisogna premettere che tutta la provincia di Rimini è un territorio energivoro, particolarmente nell’area della costa, per la forte urbanizzazione, per la densità della popolazione, per l’alta concentrazione delle imprese e non da ultimo per la presenza dei turisti. Rimini, ovviamente, è la punta più alta di

tutto questo. Ad esempio, il consumo di energia elettrica a Rimini è pari a 514,5 Gwh, che equivale al 32,5% del totale provinciale. Mentre il consumo di gas metano ammonta a 89,4 milioni di metri cubi, ovvero il 36,3% del totale provinciale. I settori più energivori sono gli edifici privati e pubblici, per circa il 28%. Gli stabili produttivi pesano per il 28%. Il settore terziario consuma per il 24%.

Il trasporto pubblico consuma per l’8%.

Il Comune non ha direttamente il controllo né della produzione né sul consumo di energia, tuttavia può favorire un uso più consapevole dell’energia e provare ad incentivare la produzione di energia rinnovabile. Può agire sui propri consumi efficentando gli impianti e puntando alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Questi obiettivi sono riportati dal Piano Azione Energia Sostenibile e Cambiamento climatico (Paesc), approvato dal Comune ormai dieci anni fa e ora in fase di aggiornamento. Concretamente negli ultimi anni è stata svolta un’attività che ha riguardato

edifici pubblici, edifici residenziali, edifici del settore terziario, ma anche settori come l’illuminazione pubblica o i trasporti pubblici e privati, che hanno consentito di risparmiare energia elettrica per 229.338,87 megawatt/ anno, di produrre energia rinnovabile per 45.223,27 MWh/anno, di ridurre le emissioni di Co2 di 129.836,17 tonnellate/anno, raggiungendo in questo ambito il 63% degli obiettivi previsti al 2020. Per quanto riguarda l’energia rinnovabile prodotta a Rimini ad ottobre 2021 si stima una produzione complessiva di 54.311 MWh. Tale valore copre quasi il 10% dei consumi elettrici complessivi, derivante principalmente dal settore fotovoltaico, ma ci sono anche due impianti di biogas. Voto 7.

Dall’energia alla

mobilità,

certamente uno dei più complessi e problematici per l’ambiente. Il parco veicolare nel Comune di Rimini nel decennio dal 2010 al 2019, secondo i dati di immatricolazione dell’Aci, è cresciuto complessivamente di 10.174 veicoli, pari a un incremento di circa l’8%. Gli autoveicoli hanno registrato un incremento di oltre 7.200 unità (+8,5%), mentre i motoveicoli sono aumentati di oltre 2.600 unità pari a quasi il 9% (dati Paesc 2024). Sempre utilizzando dati Aci è possibile valutare che al 2019 circa il 43% dei veicoli immatricolati appartiene alle categorie euro 5 ed euro 6, mentre un altro 30% circa alla categoria euro 4, segno che il parco veicolare locale ha subìto un buon rinnovamento negli ultimi anni, con conseguente riduzione delle emissioni. Dieci anni prima, infatti, non solo i veicoli euro 5 rappresentavano appena il 3% dei veicoli immatricolati, ma gli euro 0, 1 e 2 rappresentavano il 35% del totale. L’efficientamento nel settore del trasporto pubblico locale ha comportato

la diminuzione, dal 2010 al 2019, di 6.479 tonnellate di Co2, che significa un dimezzamento delle emissioni, ed il Paes di Rimini, in accordo con il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, che è stato adottato nel 2018, ma non è stato ancora approvato, prevede in termini di consumi di energia una riduzione di 121.392 MWh/anno con una riduzione della Co2 di 34.959 tonnellate per anno.

Questo, però, non ci dice ancora nulla sulla qualità del servizio di trasporto pubblico. Certamente ci sono delle punte di eccellenza, rappresentate soprattutto dal servizio svolto dal Metromare tra Rimini e Riccione, dove si viaggia su una corsia protetta e non su una normale corsia stradale dove transitano anche tutti gli altri mezzi. Inoltre il Metromare assicura veicoli elettrici e di grande comfort e lo stesso avverrà per il prolungamento per la Fiera, ma per tutte le altre linee, con la parziale eccezione dei filobus, questo non avviene. Ciò determina ritardi, salti di corse e viaggi spesso scomodi, in molti casi con mezzi sovraccarichi, soprattutto nelle corse per gli studenti. Infine, negli ultimi anni per far fronte agli aumenti del costo dei carburanti si sono tagliati migliaia di chilometri di percorrenze penalizzando soprattutto le aree più periferiche ed anche i servizi nell’area del centro storico. Per di più, in questo ultimo periodo, bisogna far fronte alla cronica mancanza di autisti che comporta spesso che saltino corse programmate senza possibilità di sostituzione. Non è colpa del Comune, ma per i cittadini, gli studenti in primis, questo si traduce in un forte disservizio. Insomma, la carenza di corsie preferenziali, il servizio non sempre efficiente, la mancanza di riprogrammazione del servizio di Tpl, in molti casi rendono lo spostamento in autobus complicato, così l’auto privata continua a farla da

padrona, inquinando

e occupando spazio pubblico, anche a discapito delle piste ciclabili che oggi ammontano a circa 17 km. Ci sono punte di eccellenza ma il servizio potrebbe migliorare. Occorrerebbe una maggiore coerenza nelle scelte.

La mancata approvazione del Pums, sospeso da anni, è una lacuna grave.

Anche la circolazione stradale per le auto è spesso penalizzata, in particolare nelle giornate in cui si svolgono fiere ed e/o congressi ed in tutti i fine settimana estivi per gli arrivi dei turisti.

Manca ancora la nuova SS16 che però non tutti vogliono e la cui realizzazione è in capo ad Anas, non certo al Comune. Un servizio apprezzato è lo Shuttle mare che consente dai parcheggi attorno alla città di arrivare al mare, forse è impegnativo dal punto di vista dei costi, visto che per gli utenti è gratuito.

Facendo un riassunto, se dovessimo dare un voto, sarebbe un 6.5.

Alberto Rossini