“Delle vostre spiagge di velluto avete fatto un convegno di delizie per quanti sono stanchi o malati dell’afa cittadina” scriveva quasi due secoli fa il romanziere Paolo Mantegazza a proposito dei conti Baldini Ruggero e Alessandro, i quali – assieme al compagno di studi Claudio Tintori – il 30 luglio 1843, avevano avviato lo “Stabilimento Privilegiato dei Bagni di Mare” (dove “privilegiato” indica l’esclusiva, della durata di 9 anni, del tratto di litorale tra Cesenatico e Cattolica). Da quel momento sono trascorsi 180 anni, periodo in cui la spiaggia di Rimini ha saputo dettare le mode e le tendenze, ma anche unire le persone, tramandare tradizioni e usanze di tanti turisti.
Per onorare questi quasi due secoli di meraviglie, l’1 luglio si inaugura una mostra fotografica diffusa a cielo aperto che intende immortalare e raccontare la nostra storia balneare: “Tutti al mare (1843-2023). 180 anni in vacanza a Rimini”.
Dal bagno 47 fino al 100 si susseguiranno ben 100 plance, quasi 200 fotografie, oltre 20 manifesti che accompagneranno lo spettatore lungo 2,5 kilometri per catapultarlo indietro nel tempo tra curiosità, luoghi e abitudini.
Tante le tappe fondamentali di questa lunga storia da rivivere attraverso la mostra, come ad esempio l’emozionante l’immagine da cui tutto ebbe inizio, ovvero l’avviso che promuove l’apertura del primo stabilimento balneare del 1843 e la prima immagina xilografica dello Stabilimento ricavata dall’avviso pubblicitario per la stagione 1847 (entrambi dalla collezione Gambetti della Biblioteca Gambalunga).
Data la lunghezza del percorso non sarebbe stato possibile un racconto di tipo cronologico e sequenziale, dunque “Tutti al mare” sarà composta da 8 sezioni, tappe autonome che aggregano immagini evocative di alcuni temi: ‘Si comincia!’, che racconta gli arbori della vita balneare; ‘Tuffi e spruzzi’ che immortala il mare e i suoi modi di salparlo; ‘Chic&Chic’ per l’eleganza dei costumi e il senso del pudore; ‘Parate e sfilate’ dedicata al lungomare e i suoi eventi; ‘Capanni e rose’ per l’architettura e l’organizzazione di spiaggia; ‘Palette e secchielli’ per i giochi; ‘Su le braccia, giù le braccia’ incentrata sulle attività per il benessere del corpo; ed infine ‘Tipi e riti’ per i rituali con i suoi personaggi.
“Una mostra insolita e suggestiva festeggia questi 180 anni di vita della spiaggia di Rimini, – chiarisce il primo cittadino Jamil Sadegholvaad – e racconta la trasformazione della spiaggia da risorsa naturale sempre esistita a straordinaria industria del turismo. Un luogo fisico, ma anche un paesaggio immateriale e metaforico che si è affermato come la più importante realtà balneare d’Europa, diventando il simbolo della vacanza al mare e Rimini la località più riconoscibile di quella ‘inversione rituale’ che è la vacanza”. E conclude: “Anche attraverso iniziative come queste, oggi la nostra città, capace di guardare sempre oltre, si candida a Capitale italiana della Cultura 2026”.
La mostra nasce dalla collaborazione di: Comune di Rimini, Biblioteca Gambalunga, Fellini Museum, Cooperativa Operatori di Spiaggia Rimini Sud, Piacere Spiaggia Rimini, in collaborazione con Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita – QuVi, Università degli Studi di Bologna Centro di Studi Avanzati sul Turismo – CAST, Università degli Studi di Bologna, Romagna la Terra della Dolce Vita e Confartigianato.