Si è conclusa la XIII Assemblea ordinaria del Sinodo dei vescovi. Per tre settimane rappresentanti dell’episcopato di tutto il mondo, esperti, fedeli laici, uomini e donne insieme al Papa si sono confrontati sulla realtà della nuova evangelizzazione.
I primi orientamenti generali li ha fatti emergere lo stesso Pontefice nell’omelia conclusiva. Una considerazione generale: la nuova evangelizzazione riguarda tutta la vita della Chiesa. “Essa si riferisce, in primo luogo, alla pastorale ordinaria che deve essere maggiormente animata dal fuoco dello Spirito, per incendiare i cuori dei fedeli che regolarmente frequentano la Comunità”.
Poi indica tre linee pastorali emerse dal Sinodo. La prima riguarda i Sacramenti dell’iniziazione cristiana “Battesimo, Cresima e Eucaristia. È stata pure ribadita l’importanza della Penitenza, sacramento della misericordia di Dio”. Attraverso questo itinerario sacramentale passa la chiamata del Signore alla santità, rivolta a tutti i cristiani. I santi infatti parlano un linguaggio a tutti comprensibile con l’esempio della vita e con le opere della carità.
In secondo luogo, la nuova evangelizzazione è essenzialmente connessa con la missione “ad gentes”, che riguarda alcune regioni dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania i cui abitanti aspettano il primo annuncio del Vangelo. Ma riguarda un po’ tutti, perché la globalizzazione ha causato un notevole spostamento di popolazioni; pertanto, il primo annuncio si impone anche nei Paesi di antica evangelizzazione. “Tutti gli uomini hanno il diritto di conoscere Gesù Cristo e il suo Vangelo; e a ciò corrisponde il dovere dei cristiani, di tutti i cristiani – sacerdoti, religiosi e laici -, di annunciare la Buona Notizia”.
Un terzo aspetto riguarda le persone battezzate che però non vivono le esigenze del Battesimo. Queste persone si trovano in tutti i continenti, specialmente nei Paesi più secolarizzati. “La Chiesa ha un’attenzione particolare verso di loro, affinché incontrino nuovamente Gesù Cristo, riscoprano la gioia della fede e ritornino alla pratica religiosa nella comunità dei fedeli”. Oltre ai metodi pastorali tradizionali, sempre validi, la Chiesa cerca di adoperare anche metodi nuovi, curando pure nuovi linguaggi, appropriati alle differenti culture del mondo, proponendo la verità di Cristo con un atteggiamento di dialogo e di amicizia che ha fondamento in Dio che è Amore.
Marco Doldi