Da cinque anni dedica buona parte del suo tempo a sostenere sperduti villaggi del Madagascar. Roberto Ricci, 64 primavere sulle spalle, di origine morcianese, ma molto conosciuto a Riccione, dove ha lavorato per anni e dove tuttora vive la sorella Teresa, anche lei nota imprenditrice, continua a tenere attivo il ponte solidale tra Romagna e Africa. Un’avventura maturata per caso nel 2015, durante una vacanza a Nosy Be, a contatto con la gente povera del posto.
Cosa è successo?
“Ho conosciuto un ragazzo, abbandonato a 13 anni, che si chiama Marco, come mio figlio, e ha la sua stessa età. Era sfruttato e viveva alla giornata. Con lui ho avuto occasione di visitare i villaggi esclusi dai circuiti turistici e ho conosciuto tanta gente povera. Ho intuito che aveva bisogno di aiuto. Così mi sono impegnato attraverso l’Hhpp (Humanitarian Help for Poor People). La mia vacanza di due settimane si è trasformata in permanenza di sei mesi”.
Il ponte solidale continua?
“Il 24 giugno, per il quinto anno consecutivo, partirò di nuovo. Sarò impegnato nella seconda missione umanitaria di I aid Madagascar Onlus che ho fondato nel 2018. Si tratta di opere che seguirò in prima persona, perché rimarrò sul posto fino al 10 settembre”.
Cosa c’è in cantiere?
“I progetti pianificati, e in buona parte già finanziati, con donazioni e promesse di donazione di amici che realizzerò quest’estate, riguardano l’ampliamento, la messa in sicurezza e la copertura del pozzo nel villaggio di Mahatsara, opera da circa 1.500 euro già finanziata, un’aula per le elementari da aggiungere alla scuola del villaggio di Ambohibory, completa di arredamento. La spesa è di 5.700 euro, dei quali 1.790 già raccolti”.
Ma c’è dell’altro!
“Sì, nel villaggio di Andrafia è prevista la costruzione di una nuova scuola composta da due aule arredate. Il costo presunto è di 10.970 euro che dovrebbero essere coperti in gran parte da una donazione promessa di 10mila euro. Darò pure materiale scolastico (zaini e libri esclusi) per 390 bambini delle scuole assistite da I aid Madagascar Onlus, una fornitura da 4.390 euro dei quali 3.630 disponibili. In sintesi, per coprire tutte le spese di questa seconda missione mancano ancora 5.640 euro”.
Chi intende contribuire, come può fare?
“Si può collegare al nostro sito https://www.iaidmadagascar.com”.
In passato già tanto è stato fatto.
“Dal 3 luglio al 25 settembre 2018 sono stati realizzati un pozzo con muro di contenimento ad Ambohibory, quindi la recinzione del parco giochi sulla spiaggia dei bimbi affetti da piede torto, ospiti del Centro Maria Stella ad Ambondrona e una scuola con tre aule arredate ad Andrafia. È stato fornito pure materiale scolastico a 390 bimbi delle scuole assistite dalla nostra onlus nei villaggi di Mangirankirana, Antsakolany/Andrianankonko, Antanfinambitry e Andrafia, dove abbiamo organizzato anche la festa di Babbo Natale con doni per tutti i bambini”.
Tra il 2015 e il 2017 si è impegnato in altre opere?
“Sì, con il contributo di amici e soprattutto di H.H.P.P. Onlus, l’associazione della quale sono stato referente per il Madagascar, in questo periodo sono stati realizzati altri pozzi, scuole, un parco giochi, toilette e l’imbiancatura esterna e interna della Chiesa di Antsakolany”.
Nives Concolino