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La condanna di Negri all’Istanza del Titano

Il Consiglio Grande e Generale approva un’Istanza d’Arengo per concedere il permesso di soggiorno ai conviventi omosessuali non residenti, il Vescovo, monsignor Luigi Negri critica aspramente la decisione e sul Titano si infiamma la polemica.

“La Chiesa – sottolina il Vescovo – non può che essere in totale disaccordo con una posizione che il magistero ha tradizionalmente condannato lungo tutta la sua storia. È evidente che con questo si introduce nell’ordinamento giuridico una significativa e innegabile modificazione della natura profonda della realtà della famiglia, che sta alla base della convivenza sociale. Questo tentativo di equiparare le coppie e le convivenze omosessuali alle convivenze eterosessuali colpisce profondamente un principio fondamentale, non solo e non tanto della tradizione cattolica, ma anche del comune sentire della nostra tradizione popolare. Tale presa di posizione arriva a un anno dalla visita a San Marino di Papa Benedetto XVI, che aveva indicato con radicale chiarezza la via per un recupero autentico della tradizione sammarinese. Questa è la risposta che una certa parte della società sammarinese e, soprattutto, gravissimamente le istituzioni politiche sammarinesi danno a questo invito.

Si archivia la visita del Santo Padre annullandone la sua verità. Con questo voto hanno gravemente disatteso la posizione della Chiesa, andando direttamente contro uno dei valori che il Papa definisce non negoziabili. Il Vescovo si prende la sua responsabilità e comunica il suo profondo disagio e la sua condanna per quello che è stato deciso”.
Una posizione chiara. Netta. Senza tante possibilità d’interpretazioni. Una posizione condivisa sia dai sacerdoti della Diocesi di San Marino-Montefeltro sia dalle associazioni cattoliche.
“Riteniamo che le indicazioni date dal Vescovo, richiedano un lavoro e un approfondimento che non esonera nessuno dalla fatica di un serio confronto. Per la chiesa sammarinese l’assenza di Dio all’interno del dibattito per la ricerca del bene comune è un impoverimento per tutta la società. Ci sentiamo impegnati, come richiamato da san Paolo a non conformarci alla mentalità del mondo”.
Dai sacerdoti a ben nove tra gruppi, movimenti e associazioni (Azione Cattolica, Carità senza confini, Cl, CdO, Fondazione Giovanni Paolo II, Ustal, Centro sociale S.Andrea, ex allievi Don Bosco, Agesci) che condividono le tesi sostenute da monsignor Negri.

“L’Istanza stravolga il fondamento della società che si basa sul rapporto uomo-donna, principio pienamente laico. Riproporre l’annuncio del Vangelo non è rinchiudersi in una mentalità superata, ma è l’evitare che ci si rinchiuda in angusti orizzonti del proprio egoismo”.

Francesco Barone