Giovane, ma al contempo matura e, soprattutto, vincente. Basti pensare che, ad appena 24 anni, Beatrice Ricchi è una delle giocatrici più titolate ed esperte dell’intera Italian Softball League. Nell’annata appena conclusa, con la divisa del Forlì, l’atleta riminese non solo ha tagliato il traguardo delle dieci stagioni consecutive disputate in ISL, ma è stata in grado di cucirsi sul petto il terzo Tricolore della sua carriera (con lei anche un’altra giovane riminese Beatrice Maroni, interbase/catcher, classe 2000, arrivata a febbraio delle Piranhas Valmarecchia). L’ennesimo trionfo di una fuoriclasse che da tempo ha già arricchito la sua bacheca con altri due scudetti e una Coppa Campioni, trofei conquistati con la maglia de La Loggia, e un Europeo vinto con la Nazionale maggiore. Un palmares ricco e prestigioso che molti agonisti non riescono nemmeno ad avvicinare nella loro carriera, ulteriromente impreziosito da quell’umiltà sempre in grado di contraddistinguere il suo percorso sportivo.
“Aver avuto l’opportunità di conquistare quei titoli è una sensazione davvero particolare e molto bella. – spiega Ricchi – Per molte mie compagne, quello ottenuto di recente, era il primo scudetto. Sono contenta di aver contribuito al traguardo. Speriamo di riuscire a vivere simili emozioni tante altre volte”.
Un successo, quello del Forlì, arrivato quasi inaspettatamente contro il più quotato Bollate sconfitto per tre gare ad una.
“Sulla carta eravamo più deboli, ma siamo una squadra molto affiatata. Ci abbiamo sempre creduto. Ognuna di noi ha fatto il suo e tutte siamo state determinanti, sopratutto negli ultimi due match. Bollate voleva vincere, ma noi lo volevamo di più”.
L’esterno romagnolo nel corso della stagione si è come al solito distinta per le sue prestazioni, sia difensive sia offensive: sempre presente in tutti i 34 match giocati dal Forlì in campionato, registrando 328 di media battuta in regular season, 222 nei play off (quando però è scesa notevolmente anche la media delle sue compagne), 333 in finale.
“A differenza degli altri anni ho avuto un calo nel box. Forse per il fatto di essere in una squadra per me nuova, ma non posso averne la certezza. Sicuramente si è trattato di un fatto psicologico. Penso di essermi ripresa nelle fasi finali e il momento in cui mi sono espressa al massimo è stata gara4 (3 pbc, 2/3 dal box)”.
Quindi un’esperienza positiva quella vissuta col PoderiNespoli, arrivata dopo un poker di stagioni costellato di soddisfazioni con la maglia de La Loggia.
“Sono sincera, avevo un po’ di timore a cambiare squadra. Dopo quattro anni con la società piemontese, avevo pensato di dover ricominciare tutto da capo reinserendomi in una squadra nuova. Invece mi hanno accolto come se facessi già parte del gruppo da tempo e questo aspetto mi ha aiutato tantissimo. Inoltre conoscevo già molte delle mie compagne e con qualcuna avevo anche già giocato a San Marino o in Nazionale”.
Una decisone, quella di tornare in Romagna, animata da motivazioni ben precise.
“Ho deciso di cambiare in quanto volevo avvicinarmi un pochino di più a casa. L’anno scorso ho iniziato l’università a Urbino, e poi casa è sempre casa: iniziavano a mancarmi le mie amiche e la mia famiglia. Sicuramente quella di La Loggia è stata un’esperienza che mi ha fatto crescere enormemente, sia a livello tecnico sia personale. Però avevo bisogno di tornare. Quest’anno ho sempre fatto avanti ed indietro da Rimini, data la vicinanza tra le due città. Ed anche l’anno prossimo mi piacerebbe rimanere a Forlì”.
Per il futuro, oltre a voler continuare a vincere, Ricchi ha nel mirino un traguardo ben preciso. <+cors>“Penso che l’obiettivo per qualsiasi atleta siano le Olimpiadi. Ora che baseball e softball sono stati inseriti nuovamente nel programma olimpico, a partire da Tokyo 2020, ci spero ancora di più!”.
Matteo Petrucci