Attento alla scossa. Nel secondo film dedicato a Spider-Man (ancora l’attore Andrew Garfield) diretto nuovamente da Marc Webb, l’eroe Marvel se la deve vedere con Electro (Jamie Foxx) ovvero l’operaio Max Dillon trasformatosi in una potente “scintilla umana” per via di un incidente. Ma questo episodio della nuova trilogia (avremo anche un terzo film, vedi finale con accenno alla battaglia tra Spidey e il corazzato Rhino, ovvero Paul Giamatti) vede pure l’ingresso in campo della nemesi del Ragno, quel Green Goblin che altri non è che l’amico d’infanzia Harry Osborn (Dane De Haan), oltre agli sviluppi delle indagini di Peter sulla scomparsa dei genitori e le questioni sentimentali con la fidanzata Gwen Stacy (Emma Stone). Se lo spettacolo è garantito, ci si ritrova con eccessiva mole di materiale narrativo che mette in crisi lo spettatore più a digiuno delle complicanze esistenziali dell’“arrampicamuri”, certo il personaggio più tormentato tra i character creati da Stan Lee (che fa anche qui il suo bravo cameo di rito), quello al quale l’espressione “super eroi con super problemi” si sposa a pennello.
The Amazing Spider-Man 2 è show lussuosamente codificato, rispettoso delle evoluzioni del character(chi lo segue da anni conosce bene alcuni esiti presenti nel film, ma ci sono alcune varianti e l’annuncio di prossimi villain come Avvoltoio e Dr. Octopus) con il difetto dell’accumulo e un certo squilibrio registrato sulla parte romantica che a volte spegne la dinamicità dell’insieme e ridimensiona le pagine dedicate ai “cattivi”, meno potenti figurativamente. Resta comunque un personaggio popolarissimo: in attesa del responso del pubblico USA, si registrano gli ottimi incassi in Italia dove il film è uscito prima.
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani