Non una semplice rievocazione storica, ma un appuntamento dove la cultura intinge ogni esibizione: dal teatro al varietà, dalla musica di strada al balletto, fino ai menù delle osterie pronte a dare anche al palato un sapore ricco di suggestioni.
Superate le trenta candeline (trentuno quest’anno) Ottocento Festival si conferma uno degli eventi più attesi della stagione estiva. Nonostante i tagli che, come spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Saludecio, Gigliola Fronzoni, “hanno costretto a tagliare il budget del 6%, da 108 a 103mila euro”, la manifestazione raddoppia, estendendosi a due fine settimana (dal 2 al 4 e dal 9 all’11 agosto) e prolungandosi di una giornata, “senza tagli sugli spettacoli, ma solo su scenografia e illuminazioni, ridotte al minimo”. Perché sono proprio loro, le performance degli artisti arruolati di anno in anno per l’occasione da tutta Italia, il cuore pulsante dell’evento dedicato al XIX secolo. Per l’edizione targata 2013 il divertimento per le vie e le piazze del borgo dell’alta Valconca, si tingerà di rosa. Ma qui la Notte più lunga dell’estate costiera non conta nulla: è il “gentil sesso” che ha fatto da padrone nell’organizzazione del Festival, ad ispirare il cartellone, “sempre di ispirazione ottocentesca– sottolinea ancora l’assessore saludecese – ma al tempo stesso continuamente pronto a nuove sfide e cambiamenti”.
Per tutte e sei le serate, dalle 19 in poi (ingresso 5 euro, gratis sotto i 12 anni, gratuiti i parcheggi) dodici compagnie si alterneranno sui vari palchi cittadini per portare in scena il loro Ottocento. Tra coreografie di tango, farse della tradizione popolare, spettacoli di trampolieri e burattini, e canti di strada, sarà anche possibile gustare i piatti delle osterie (al loro debutto quest’anno tre nuovi punti di ristoro), assaggiare le famose “tagliatelle del Duca” e ammirare le bellezze dei Musei fino a tarda notte. Dalla mezzanotte, inoltre, aprirà le porte il Teatro comunale Giuseppe Verdi che si improvviserà cinema ospitando un ciclo di proiezioni ispirate ad alcune delle più grandi figure femminili del secolo: da un’eroina ben nota al territorio riminese come la beata Elisabetta Renzi, ad Anita Garibaldi.
La macchina organizzativa è in fermento. Tanti i volontari (soprattutto donne) che dedicano alla produzione dei costumi e alla gestione operativa degli spettacoli, ore preziose del proprio tempo, tutto l’anno. “L’amore per il paese non conosce crisi” ribadisce l’assessore Fronzoni ricordando che le soddisfazioni del borgo saludecese vanno ben oltre un appuntamento simbolo come Ottocento Festival. Proprio negli ultimi giorni il sindaco Giuseppe Sanchini ha voluto arricchire la piazza dedicata al beato Amato Ronconi con uno stemma comunale di fine ’800 che resterà poi fisso sul balconcino del palazzo comunale. Il prossimo settembre, invece, in occasione del Festival Francescano di Rimini, Saludecio porterà alta la bandiera del suo beato con una mostra a Castel Sismondo.
Alessandra Leardini