CARI lettori,
vi scriviamo noi, prima che voi scriviate a noi.
Questo perché le decisioni della giuria sono sempre soggette a critiche e mai come quest’anno siamo stati in imbarazzo nel giudicare. Ci siamo trovati di fronte a molti presepi di cui sarebbe facile dire “ha vinto perché meccanico” o “bella forza, con quelle statuine che hanno comperato”. Ma quando si devono giudicare 30 presepi in un anno si impara presto a guardare anche altre cose. Armonia della composizione, ad esempio, e senz’altro la cura dei particolari. E soprattutto l’effetto complessivo, nel senso che un buon Presepe deve stimolare almeno un momento di meditazione negli adulti e un po’ di senso di meraviglia nei bambini. E non è detto che chi mette in campo molti mezzi consegua poi questi risultati. Un po’ come la vittoria in una corsa ciclistica di dilettanti che non si ottiene solo comprando la bici migliore, ma anche con tanto allenamento. E se non ci sono certe doti innate anche l’allenamento non basta.
Così, negli anni, ci siamo trovati a volte di fronte a realizzazioni di generose dimensioni che però non avevano la grazia di altre più modeste. E se vediamo aumentare i mezzi messi in campo (conseguenza inevitabile di una competizione) notiamo anche con piacere che spesso, anno dopo anno, aumenta la sensibilità artistica e la cura nella realizzazione.
Veniamo alla classifica.
Sempre difficile la classifica dei presepi tradizionali. Primo per un soffio il Presepe allestito dallo IOR di Santarcangelo nelle grotte storiche, con statue molto belle e un’ambientazione curata. Secondo il presepe dell’Associazione La Ginestra di Riccione, bella realizzazione molto elaborata e curata nei particolari, penalizzata dall’ambiente ristretto. Rivolgiamo, anzi, un appello perché il signor Bertino trovi un ambiente più adatto per le sue opere. A pari merito Bellaria Sacro Cuore, che quest’anno, pur mantenendo la consueta perizia nell’ambientazione, ha puntato molto anche sulle statue e Trebbio di Montegridolfo, realizzazione meccanica molto suggestiva nel suo insieme. Sempre bravo il gruppo di San Vicinio di Viserba, che ogni anno sa proporre un allestimento con qualche novità. Notevole anche il presepio allestito nel chiostro del Convento di Villa Verucchio che dà un’adeguata cornice alle pregevoli statue. Una buona armonia della composizione vale anche per gli altri presepi che seguono, con qualche nota particolare per il presepe del Crocifisso che abbiamo segnalato lo scorso anno per le statue originali.
Fra i presepi che definiamo concettuali spicca il “colossal” di Castelvecchio di Savignano che, come al solito, brilla per complessità e originalità. Quest’anno hanno unito la Sagrada Famiglia e la Giornata mondiale della gioventù in una gradevole rappresentazione multimediale. Con meno mezzi, ma molta creatività, la Parrocchia della Resurrezione ha messo insieme la realizzazione che abbiamo trovato senza dubbio più originale e innovativa. Nella classifica poniamo a pari merito due realizzazioni molto diverse. Una è quella del laboratorio di Ceramica delle Acli presso la Casa Circondariale, nella quale viene ben rappresentato il desiderio di libertà. San Salvatore si è invece richiamato alla vicenda dei minatori cileni, facendo nascere il Bambino in una miniera. Molto gradevole nella sua essenzialità il presepe di San Giovanni. Sia Cristo Re che Padri Passionisti di San Vito hanno puntato su un’ambientazione moderna, rappresentando i primi le Chiese perdute di Rimini e il proprio santuario i secondi.
Fra i Presepi all’aperto Sant’Agata di Montalbano prevale ancora una volta, grazie all’abilità con cui sfrutta l’azzeccata ambientazione. Pari merito fra Bellariva e Corpolò con due realizzazioni simili nella cura e nei dettagli, anche se di diversa atmosfera. Originale quello di Piazza Ganganelli a Santarcangelo.
Fra i Presepi realizzati dai bambini Coriano prevale con le sue statuine originali.
Premio speciale della Giuria al Presepe di San Giovanni “per aver realizzato una composizione molto suggestiva con pochi semplici mezzi”.
Altro premio speciale al presepe di San Salvatore “per l’idea legata a vicende umane di attualità, realizzata in modo semplice, ma molto accurato”
Riccardo Ghinelli e Vincenzo Sanchini