Il personaggio, creato da Edgar Rice Burroughs, il papà di Tarzan, è nato giusto cent’anni fa, nel 1912. Il tentativo di portarlo sul grande schermo si perde nella storia del cinema, fin dagli anni ’30. Di acqua (e registi) sotto i ponti ne è passata tanta ed ora è proprio la Disney ad occuparsi della versione cinematografica di John Carter tratta dal romanzo Una principessa di Marte, primo libro del ciclo dell’eroe. Dirige Andrew Stanton e può sembrare strano che l’autore di Alla ricerca di Nemo e Wall E si sia dedicato ad un live action, ma è proprio il secondo film a farci capire che la fantascienza non è cosa nuova per il regista, del resto appassionato del ciclo burroughsiano.
Eccoci sul pianeta rosso, chiamato dai nativi Barsoom: tramite un sofisticato congegno il soldato sudista John Carter “sparisce” dalla Virginia, in piena Guerra di Secessione, e arriva su Marte, nel bel mezzo di un’altra guerra tra razze che sta mettendo a dura prova il pianeta stesso.
Dato che proviene dal pianeta terra, John Carter, per effetto della gravità su Marte, riesce a compiere balzi sovrumani e la sua forza è raddoppiata, con l’effetto di trasformarsi in una sorta di super eroe. Tra marziani quadrumani e marziani umanoidi, i “servi” di una fantomatica dea dotati di mirabolanti capacità e la bella principessa che non ne vuol sapere di sposarsi con il conquistatore di turno, arriva in sala uno spettacolo a tutto tondo, accuratissimo, un piacere per gli occhi ma anche per chi ha voglia di seguire un racconto coinvolgente. Lo spettacolo c’è e il divertimento pure, magari con gli occhialini per il 3D, in un mix entusiasmante tra live action e magie al computer che rendono John Carter “filmone” avventuroso di prima scelta.
Il Cinecittà di Paolo Pagliarani