Io, motore di energia sostenibile”. È il titolo del progetto educativo proposto anche quest’anno alle scuole riminesi in vista del Campo Lavoro 2012 in programma il 24 e 25 marzo. Come i volontari non si stancano di ripetere, il Campo Lavoro, oltre a raccogliere aiuti per i poveri della terra, vorrebbe anche costituire un momento di riflessione sulle scandalose ingiustizie del mondo e sui nostri stili di vita, troppo spesso consumisti e spreconi, e causa prima della progressiva distruzione del pianeta.
Dopo il lavoro sull’emergenza idrica dell’anno scorso, il tema scelto quest’anno si ricollega all’appello del segretario dell’ONU Ban Ki-moon che ha proclamato il 2012 come anno dedicato all’energia sostenibile. “L’energia sostenibile per tutti è alla nostra portata” ha dichiarato il segretario, aggiungendo che “risolvere la questione energetica è fondamentale per raggiungere una serie di altri obiettivi come, ad esempio, sconfiggere la povertà o contrastare i cambiamenti climatici”.
Ma cosa può fare ciascuno di noi per favorire il raggiungimento di questi obiettivi? Il Campo Lavoro suggerisce a bambini (e adulti) alcuni comportamenti virtuosi da adottare. Non sprecare le risorse del pianeta con consumi inutili; non produrre rifiuti che la natura non riesce a smaltire; comprare solo ciò di cui abbiamo davvero bisogno senza cedere alle lusinghe della pubblicità; imparare a riutilizzare le cose.
Per aiutare il lavoro in classe il Campo Lavoro metterà a disposizione delle scuole alcuni supporti didattici tra cui due filmati: “10 cose che posso fare per aiutare il mio pianeta”: video dedicato ai bimbi più piccoli, tratto dal libro di Melanie Walsh, e per i più grandicelli “La storia delle cose”: documentario ormai storico, visto da milioni di bambini in tutto il mondo, che descrive il ciclo di vita dei prodotti che consumiamo.
Come l’anno scorso, non mancherà tra i materiali distribuiti in classe una scheda di impegno personale: una sorta di contratto che solleciterà i bambini ad assumere impegni concreti (anche minimi) nella vita quotidiana.
In quasi tutti i plessi scolastici che aderiscono al progetto verrà anche allestito un punto di raccolta con giocattoli, libri, indumenti e altri oggetti portati dagli alunni e poi ritirati dai volontari del Campo. Tra materne ed elementari, a Rimini, Riccione, Coriano sono già una cinquantina le scuole coivolte. Ma, in particolare a Rimini, molte altre stanno ancora chiedendo di partecipare e non sempre, almeno quest’anno, si riusciranno a soddisfare tutte le richieste a causa della limitatezza delle forze disponibili. Per allargare comunque la fruizione del progetto, i materiali didattici predisposti per le scuole saranno anche a disposizione dei gruppi parrocchiali e di catechismo che vorranno lavorare su questi temi. Informazioni e richieste su www.campolavoro.it
Alberto Coloccioni