Il calo dei turisti? Sarà stato quello che volete, sarà stata quella storia dei divieti di balneazione che magari a bocce ferme è il caso di riprendere nelle dovute sedi per evitare disastri mediatici del genere. Ma se io fossi un turista di quelli, e ce ne sono tanti, che frequentano i gruppi facebook delle nostre località balneari, a leggere la caterva di lamentele che gli autoctoni scrivono mi verrebbe piuttosto da prenotare a Novouralsk.
Foto di quaranta anni fa comparate a foto di oggi con variazioni sul de profundis. “Città morta”, “Città invivibile”, “Grazie a chi ci ha ridotto così”. Ma anche quei cittadini dal presunto senso civico che amano scrivere “attenzione brutti individui in via xyz”.
E a chi gli risponde che essere brutti individui di sé non è un reato, dicono che loro intanto avvisano la gente. E a chi gli chiede se hanno chiamato le forze dell’ordine rispondono che non è affar loro, intanto avvisano la gente. Però intanto mi immaginerei luoghi tetri e insicuri, dove la gente preferisce guardare dalle griglie della finestra piuttosto che uscire e socializzare.
Problemi ce ne sono, per carità. Ma esistono città che non ne hanno? Adesso chiedo di poter entrare in “Sei di Novouralsk se” e vi rispondo.