Due settimane lontano da casa. Per studiare, lavorare e conoscere una nuova cultura, un nuovo stile di vita. Per il terzo anno di fila un gruppo di giovani riminesi ha ricevuto l’opportunità di svolgere un tirocinio di quindici giorni all’estero grazie al progetto Up and go!, che rientra all’interno del programma europeo di mobilità internazionale “Leonardo Da Vinci” promosso in provincia da Volontarimini. Da un contatto tra la referente del progetto, la Fondazione San Giuseppe e l’associazione “Sergio Zavatta Onlus”, in particolare il Centro Giovani RM25, è nata la “squadra”: 6 ragazzi tra i 20 e i 30 anni sono stati selezionati per partire, accompagnati da Michael Binotti, educatore, e Giampietro Cannone, volontario. E così Altjn, Alessandro, Francesko, Giuseppe, Odunai e Ayman sono volati in direzione Granada, Spagna, dove hanno vissuto dal 7 al 21 aprile, un’esperienza che loro stessi hanno definito indimenticabile. Il progetto ha previsto sia attività professionalizzanti (lezioni di spagnolo e di cucina andalusa) sia ricreative (trekking, escursioni, visita alle città vicine di Siviglia e Cordoba) con l’obiettivo di vivere soprattutto un’esperienza di socializzazione e in cui sperimentare direttamente la propria autonomia.
Le testimonianze. Per Alessandro, riminese, è stata “un’occasione interessante per imparare qualcosa di più sul lavoro in cucina e per imparare lo spagnolo. Non si sa mai, magari in futuro potrei andare a lavorare all’estero e potrebbe essermi utile!” ed è rimasto particolarmente colpito “dalla bellezza di Granada, dal fascino dei suoi quartieri e dalla sua multiculturalità”.
Altjn, macedone di quasi 21 anni, sottolinea soprattutto quanto questo progetto sia stato utile per lui per imparare a relazionarsi meglio con gli altri: “non avevo mai fatto un’esperienza di gruppo così forte, ho imparato cosa significa rispettare gli altri soprattutto nella convivenza (i ragazzi durante tutta la permanenza hanno vissuto in un appartamento in autogestione, ndr), mi sento cambiato in meglio e mi piacerebbe molto vivere ancora un’esperienza simile”.
Nonostante le difficoltà economiche e occupazionali che la Spagna, al pari del nostro paese, vive in questo momento, la vivacità andalusa ha esercitato un forte fascino sui giovani che hanno partecipato al progetto e che rappresentavano ben sei nazionalità diverse: Italia, Macedonia, Tunisia, Brasile, Kenya e Albania.
La ricchezza ed eterogeneità del gruppo è l’aspetto che ha colpito di più anche Michael, educatore del Centro Giovani “RM25” e accompagnatore dei ragazzi.
“Abbiamo scelto di insistere molto sulla dimensione del gruppo, sul fare le cose insieme, e si è rivelata una scelta vincente. Non solo perché abbiamo avuto l’opportunità in sole due settimane di approfondire la conoscenza dei ragazzi e intensificare la nostra relazione educativa con loro, ma anche perché il gruppo stesso ha trovato al suo interno la forza per affrontare l’esperienza. Mi ha colpito la sensibilità dei ragazzi e l’attenzione alle esigenze l’uno dell’altro”.
Silvia Sanchini