Aumentano i pasti distribuiti, le persone che hanno una casa ma non riescono a mantenerla e chiedono aiuto si moltiplicano, la richiesta di cibo è sempre più impellente, la povertà locale cresce a dismisura.
I numeri restituiti dalla Caritas nell’annuale Rapporto sulle povertà sono sempre più impietosi, specialmente se confrontati con l’anno precedente o ritornando indietro di due lustri. Di fronte a questa dolorosa realtà, Caritas Diocesana ha voluto intitolare il Rapporto: Insieme. “Questa parola ci sembrava la sintesi perfetta per riassumere il 2020” assicura Isabella Mancino, che da anni del Rapporto è la curatrice.
La visione della Mancino è ripresa e rilanciata dal direttore. Insieme non c’è l’ultimo, sembra voler dire Mario Galasso. “Mai come in questo periodo abbiamo capito il significato profondo della parola insieme perché l’abbiamo riempita di vita e di esperienze, di sguardi e di speranza. – ne è sicuro il direttore di Caritas diocesana – La solitudine vissuta tra le mura domestiche ci ha aiutato a ritarare la bussola dei valori per i quali vale la pena riorientare le nostre vite”.
Secondo Galasso val la pena “ringraziare” quel microscopico virus, seicento volte più piccolo del diamentro del capello umano, che ci ha costretti, nudi e indifesi, a specchiarci e confrontarci con le nostre fragilità, “per guardare al futuro con uno sguardo diverso, uno sguardo consapevole e carico di fiducia”.
Com’è possibile, con un fardello fatto di richieste senza fine e di difficoltà sedimentate sul territorio? “Gli affanni e le debolezze hanno messo in luce la felicità legata a quelle tante ‘piccole’ cose che davamo per scontate, perché sempre a portata di mano, e alle quali siamo riusciti a dare un giusto valore solo nel momento in cui ne dovevamo fare a meno: gli amici, gli abbracci…”.
Insieme, dunque, nella fatica, senza lavoro, disorientati, in cassa integrazione, disperati, alle porte della Caritas… Insieme camminando verso un futuro possibile, con alleanze inedite e la consapevolezza di appartenere tutti alla stessa comunità; anzi, “vorrei osare di più, alla stessa fraternità umana”.
Galasso insiste: “Insieme lo abbiamo sperimentato in Caritas. Dopo le paure e il disorientamento delle prime giornate, indimenticabili, abbiamo alzato gli occhi per guardare il volto delle tante e nuove persone che bussavano alle nostre porte, dato spazio al nostro cuore per sconfiggere i timori e ascoltato la nostra mente per pensare a nuovi percorsi di aiuto con nuove amiche e nuovi amici”.
Il Rapporto racconta difficoltà e bisogni sempre crescenti. “Insieme si può, insieme si deve, insieme si costruisce speranza… Insieme non c’è un ultimo”.
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