Lui ha compiuto da poco 101 anni. Lei ne ha 99. Tra qualche giorno, esattamente il 29 ottobre, festeggeranno i loro 64 anni di matrimonio. Eppure a vederli e a sentirli parlare sembrano due giovincelli. Gino Urbini, detto il “maestro”, e Maria Pia Pagliarani, sono uno spasso. Di loro se ne stanno occupando quotidiani nazionali e trasmissioni tv, visto che sono una delle coppie più longeve d’Italia. “Dica pure vecchie, non ci offendiamo mica. Anzi, la vecchiaia è una bellissima stagione” ridono. Al loro fianco ci sono i figli, Lia e Antonio che, insieme al genero Lanfranco, alla nuora Licia e ai nipoti Filippo con la moglie Elena, Tomaso, Virginia, Celeste e Matilde e le pronipoti Maddalena e Anna, stanno organizzando una grande festa.
Nato a Santarcangelo l’8 ottobre 1912, secondogenito di genitori savignanesi, Gino andò ad abitare a Gatteo, dove perse l’unico fratello, Primo, in giovane età. Fece gli studi classici e l’italiano, il latino e il greco furono le sue materie preferite. Fu maestro elementare e dopo varie supplenze nei comuni del Rubicone, diventò di ruolo a Sant’Angelo, a Sala e a Gatteo alla scuola statale e all’Istituto “Don Ghinelli” fino al 1971, anno del suo pensionamento. Iscritto alla Università di Firenze in gioventù lavorò per mantenersi agli studi e si occupò sempre della vita culturale e socio-politica del paese. Andò ad Addis Abeba in Etiopia nel 1938 a insegnare e fu giornalista corrispondente de Il giornale dell’Impero . Il primo settembre 1939 fu richiamato alle armi come bersagliere e diventò tenente colonnello. Allo scoppio della guerra rimase in Etiopia, fu insignito della croce di guerra, il 30 aprile 1941 cadde prigioniero degli inglesi, fu internato nel campo di Eldoret, in Kenia, dal quale fu liberato nel luglio 1946. Dopo otto anni di guerra tornò a casa dai suoi genitori che non avevano notizie di lui da un lustro.
“Negli ultimi decenni – racconta il maestro mentre la moglie Pia lo guarda con grande amore – mi sono dedicato agli studi e all’attività agricola. Passioni che coltivo tutt’ora, perché nonostante i miei 101 anni sono fortunatamente autosufficiente, seguo le conferenze in giro e ricordo ancora tutto alla perfezione. Sono socio dell’Accademia dei Filopatridi. Il mio segreto? Onestà, serietà e lavoro” .
Maria Pia, invece, è nata a Montilgallo di Longiano. Seconda di quindici fratelli, undici donne e quattro maschi, dei quali oggi in vita ci sono sette donne e un uomo.
“Ho frequentato fino alla terza elementare le scuole a Montilgallo, poi i miei genitori mi misero in collegio, a Cesena, presso la «Sacra Famiglia» dove ho fatto la quarta e la quinta e poi le complementari, le scuole medie di oggi. Ho sempre fatto la casalinga. Oggi svolgo ancora i miei lavori di casa, faccio la moglie, la mamma, la nonna e la bisnonna. Vado a fare la spesa al martedì al mercato ambulante e faccio da mangiare per me e per Gino. Ho sempre amato fare i piatti tradizionali della cucina romagnola, insegnati da mia mamma Agnese perché allora non c’erano imitazioni e veniva tutto dalla campagna. Amo fare minestrone, passatelli e soprattutto alla nostra età bisogna mangiare delle verdure. Mi piace tanto leggere i giornali, faccio le parole crociate, lavoro all’uncinetto. Guardo poco la televisione, non mi piace più, troppe cose brutte e troppo sangue. Al pomeriggio seguo il Rosario e la Messa sul canale di Padre Pio. Vado a letto alle 21.30 e mi sveglio alle 8”.
Ermanno Pasolini