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Inquadratura unica, film unico

HERE DI ROBERT ZEMECKIS PER GIOVANI E ADULTI AL CINEMA

 

Un angolo di mondo. Una vita in uno spazio definito. Anzi più vite. La nuova sfida del regista Robert Zemeckis è giocata su un unico punto di vista, quel punto di vista dove è posizionata la macchina da presa che non si sposta per quasi tutta la durata del film (attenzione però al finale), tratto da un graphic-novel di Richard McGuire. Così la macchina da presa (e l’occhio dello spettatore) osservano eventi che si perdono nella notte dei tempi, dalle origini della vita ai nativi americani, passando per Benjamin Franklin e via via, nel corso dei secoli, dalle varie famiglie e coppie che si sistemano nella casa dove si sviluppa principalmente l’azione.

Il punto di vista è quello di un soggiorno, dove avvengono eventi di varia natura: nascite, matrimoni, storie d’amore, lutti, invenzioni mirabolanti, momenti dolorosi e altro ancora. Con una narrazione non lineare e riquadri che si aprono sulla scena per passare da un evento all’altro, Here è racconto sorprendente ed intrigante, cinema sperimentale e ipertecnologico con l’A.I al servizio dell’opera e non il contrario, con sistemi sofisticatissimi utilizzati per il ringiovanimento della coppia principale (Tom Hanks e Robin Wright ritrovatisi ad anni di distanza da Forrest Gump, e segnaliamo nel cast anche le presenze di Paul Bettany, Kelly Reilly e Michelle Dockery).

Ossessionato dal tema del tempo (può essere diversamente per chi ha creato la saga di Ritorno al futuro?) e affascinato dalle novità tecnologiche, Zemeckis realizza un bellissimo film sulla vita che scorre, racchiusa “qui”.