I brani più celebri di Modugno, De Andrè, Gaber, Guccini, Fossati, fino ad arrivare a Capossela e Jovanotti. Un medley che mette d’accordo giovani e meno giovani, mentre, sulle note di Volare, La libertà, Dio è morto, La mia banda suona il rock, Il ballo di San Vito, Penso Positivo, si snodano i passi dei sette danzatori della gdo Dance Company, contaminando gli stili più eterogenei del contemporaneo, hip hop e floorwork (per chi non lo conoscesse, un insieme di tecniche di movimento basate sul contatto con il suolo).
Questo è “Per… Inciso”, lo spettacolo andato in scena martedì 28 novembre al Teatro della Regina di Cattolica, il cui cartellone, anche in questa stagione, riserva uno spazio di èlite agli amanti della danza. Per inciso, perché qui si ricordano i racconti dei grandi musicisti e cantautori della storia italiana che, come vere incisioni, hanno segnato il BelPaese. Ma questo titolo ci ricorda anche di ribadire (per inciso, appunto) l’importanza e la centralità del concetto di libertà nell’espressione artistica, la stessa libertà che è spesso protagonista dei testi evocati durante l’esibizione.
Nell’estrema semplicità della narrazione (musica e movimento sono intervallati solo da due monologhi sul tema della libertà) e nell’essenzialità della scenografia e dei costumi, colpisce soprattutto la bravura dei ballerini con il loro linguaggio gestuale leggero, ma allo stesso tempo fortemente energico e drammaturgico. E colpisce la scelta delle canzoni, tutte amate da più generazioni, tutte capaci di far sognare l’Italia di ieri come i giovani di oggi. Peccato che il concerto sia racchiuso in soli 50 minuti. Avremmo voluto continuare ad emozionarci ancora un po’, trascinati dall’energia di questi giovani ballerini e ballerine.