Ancilla Domini è un istituto di vita secolare consacrata. Le associate vivono la loro consacrazione a Dio mediante la professione di consigli evangelici di castità, povertà, obbedienza, secondo il loro stato, con ferma volontà di cooperare al servizio dei sacerdoti.
Secondo la loro propria vocazione e con i doni di natura e di grazia ricevuti dal Signore, le “Ancillae” si impegnano per i sacerdoti:
– sul piano umano, avendo cura della loro persona, della loro casa, come la Madonna ha avuto cura di Gesù e della casa di Nazareth, come le donne del Vangelo hanno assistito Gesù e gli Apostoli nella loro missione;
– sul piano spirituale, offrendo la loro vita per la fedeltà e la santità dei sacerdoti, per la fecondità del loro ministero, per la perseveranza di tutti i chiamati. Non dimenticano la carità del suffragio per i sacerdoti defunti;
– sul piano pastorale, si impegnano a fianco del sacerdote, per quanto è loro consentito, prestando la loro opera nel campo della catechesi, della liturgia, del culto eucaristico, dell’opera vocazionale. Avendo cura della chiesa e degli arredi sacri e, per quanto possibile, prestando la loro collaborazione per le pratiche degli uffici parrocchiali.
Infine è compito delle “Ancillae” promuovere tra i fedeli non solo la preghiera per i sacerdoti, ma la stima a venerazione verso la loro persona e la riconoscenza per il loro ministero, altamente prezioso e voluto, sia sul piano spirituale che sociale e umano, promuovendo altresì una lunga cooperazione di aiuto in favore dei sacerdoti.
Tutto questo per vivere e servire, nell’oggi della storia, il mistero della Redenzione. Si tratta di una vocazione grande. San Paolo ripete loro: “Considerate attentamente la vocazione alla quale siete chiamati”. Cercando di viverla intensamente ogni giorno con la certezza che Dio è fedele.
Egli che le ha chiamate è con loro ogni giorno per guidarle, illuminarle, per comunicare loro la sua grazia, affinché possano realizzare il suo disegno di amore. Ogni “Ancilla” presenta quotidianamente al Signore, con Maria, Madre e Regina degli Apostoli, tutti i sacerdoti e i chiamati al sacerdozio. La persona e il ministero del sacerdote, con tutte le sue necessità di ordine materiale e spirituale, costituiscono la ragion d’essere di ogni “Ancilla” nella Chiesa.
Il Beato don Giacomo Alberione le ha pensate e disegnate ispirandosi alle figure di donne del Vangelo, degli Atti degli Apostoli e di quelle che San Paolo cita nelle sue Lettere con gratitudine e affetto.
La loro è una vocazione forte ma delicata. Devono esserci ma apparire in primo piano il meno possibile, come la Madonna durante la vita pubblica di Gesù. Devono avere l’intuizione, la dedizione e la discrezione di una mamma.
Quanto alla sua diffusione, a trentacinque anni dal suo inizio, l’Istituto “Ancilla Domini” è già presente con le sue associate in quasi tutte le regioni d’Italia.