Portare il giornalismo d’inchiesta tra i velluti di un teatro. Mettere in scena le mafie e i meccanismi di intimidazione nei confronti di chi parla. Far salire sul palco loro, i giornalisti che ogni giorno vivono sulla pelle il peso dell’intimidazione, della scorta e della limitazione e solo perché hanno fatto sino in fondo il loro lavoro. Voce alle parole – Alla scoperta del giornalismo d’inchiesta che “minaccia” le mafie è l’evento di punta di questa edizione di “Onde Corte”, rassegna di spettacoli organizzata dalla Fondazione CorTe, pensato e progettato da Tiziana Di Masi nel corso della circuitazione di un altro suo spettacolo Mafie in pentola (nella foto) e andrà in scena in anteprima nazionale il 22 aprile alle 17 al Teatro di Coriano.
La Di Masi aprirà lo spettacolo leggendo un articolo oppure un filone di inchiesta che ha portato un giornalista ad essere minacciato e poi si dà la parola a lui: al protagonista incolpevole di una vicenda di intimidazioni suo malgrado. A Coriano, la scena sarà di Michele Albanese, giornalista de il Quotidiano di Calabria e Arnaldo Capezzuto di NapoliPiù , cui si affiancherà il giornalista e scrittore Roberto Rossi che recentemente ha pubblicato Avamposto , sui giornalisti minacciati in Calabria. “Ma non è detto che nei prossimi mesi, quando porteremo lo spettacolo in giro per l’Italia, non ci siano altri giornalisti che saliranno sul palco per far conoscere nuove storie” spiega la Di Masi. Di “attori” ce ne sono e tanti, l’Osservatorio della Fnsi e dell’Ordine dei giornalisti ha segnalato nel corso del 2011 324 giornalisti coinvolti in episodi di intimidazioni e 95 episodi di minacce esplicite.
Angela De Rubeis