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Imboscati

La superficie del New Hampshire, uno dei cinquanta stati che compongo la confederazione USA situato sulla costa nord-occidentale, è per l’85% coperta da boschi e foreste. Si tratta della seconda percentuale più alta dopo quella del Maine. Fino alla fine dell’800 gran parte di questi boschi del New Hampshire non esisteva, ma si trattava di terreni spogli, colti o incolti. Bravo Ceccarini, sette più, può tornare a posto. Perché vi tedio con questo nozionismo geografico? Per riflettere su come il tema di verde e alberi sia relativo, e spesso riduttivo, nel modo in cui è affrontato oggi. Che tanti alberi siano meglio di pochi nessuno lo mette in dubbio. Da una parte ci sono quelli che fanno battaglie, legittime per carità, a difesa di una dozzina di alberi che sono preziosi ma che magari sono instabili o il cui abbattimento potrebbe portare magari a cambiamenti importanti, tipo strade che riducono l’intasamento del traffico o altro.

E dall’altra ci sono gli enti locali che esaltano le nuove piantumazioni che siano di uno, nessuno o centomila alberi. Quando quello che conta non è tanto il numero di alberi in sé ma quanti ne servirebbero per poter davvero essere un territorio ‘green’, parola spesso a rischio di abuso.

Lassù nel New Hampshire quella volta hanno piantumato come se non ci fosse un domani, consapevoli appunto che gli effetti sarebbero arrivati solo un dopodomani perché le piante hanno bisogno di anni per crescere. Difficile pensare a scelte così radicali anche dalle nostre parti, ma visto che si parla tanto di destagionalizzare perché non ambire tra qualche decennio a piazzarsi nel mercato del turismo del foliage?