Il Ceis compie 70 anni. E festeggia il compleanno con mostre, incontri pubblici e convegni sull’educazione, pubblicazioni, un luna park del villaggio con giochi curati dagli educatori, la festa del villaggio, un docufilm e un progetto teatrale curato dai genitori.
E pensare che quel villaggio di casette era nato come centro socio-assistenziale per i sinistrati della Guerra. Il Villaggio educativo nasceva infatti il 1° maggio 1946 a Rimini a seguito dell’azione internazionale del soccorso operaio svizzero (organizzazione umanitaria socialista di aiuto ai perseguitati dai nazisti e dai fascisti) che incaricò la giovane Margherita Zoebeli di una missione impegnativa: edificare a Rimini, una scuola con legname spedito direttamente dalla Svizzera e con pietre del posto, in accordo con gli operai e gli antifascisti riminesi. Nacque così il Ceis, il Centro educativo italo-svizzero: un villaggio studiato a misura di bambino, che con le sue attività – asilo d’infanzia, scuola elementare, scuola di recupero per bambini e adolescenti problematici – divenne nei suoi primi anni di vita uno dei centri propulsori della nuova pedagogia italiana. Sotto la direzione di Margherita Zoebeli l’attività educativa si ispirò a principi educativi innovativi (scuola attiva, metodo globale, cooperazione educativa, ecc.) e anti-autoritari per contrapporsi anche alla pedagogia fascista.
Per il 2016, anno in cui cade l’anniversario, è previsto un calendario ricco di iniziative che si estenderà per tutti i dodici mesi. “Non solo la celebrazione di una ricorrenza, ma di un modello educativo innovativo – interviene il presidente del Ceis Giovanna Filippini – . Festeggeremo con tanti e diversi eventi durante l’anno per trasmettere il messaggio che si educa cambiando con tanti fatti tutti i giorni”.
Tra gli appuntamenti che andranno avanti per l’intero prossimo anno ci saranno mostre, convegni sull’educazione, proiezioni di film, stesure di libri, un luna park del Villaggio ad aprile aperto alla città. A maggio, a chiusura dell’anno scolastico, si terrà la festa del Villaggio all’anfiteatro romano arricchita dalla proiezione del documentario artistico Il cerchio e la Margherita realizzato dai genitori. Ulteriore segnale che mostra la singolarità di questa scuola, dove i genitori si mettono in gioco come protagonisti del progetto educativo e non come semplici utenti. Il direttore Giovanni Sapucci fotografa la situazione odierna della scuola (nelle foto di Oscar Ferrari): “Oggi il Ceis ospita 350 bambini e ha 175 dipendenti che svolgono servizio di sostegno alle scuole pubbliche di Rimini, Bellaria e Cesenatico. Risponde al 60% delle richieste d’iscrizione, con una presenza di bambini disabili dell’8% rispetto al 2% delle altre scuole. Il nostro compito vuole rimanere quello di educare alla libertà di pensiero e alla creazione di un pensiero critico. Valori cari a Margherita Zoebeli, e ancora attuali”.
Da tempo a Rimini si dibatte su un eventuale spostamento del Ceis, che ricade su una zona archeologica, in particolare sulle rovine dell’anfiteatro romano. “Stiamo alle scelte della città”, dice il direttore Giovanni Sapucci ricordando però, oltre alla storia che ha il luogo, anche come l’ambiente per i bambini sia un elemento educativo. “Qualunque cambiamento va fatto con delicatezza e attenzione”.
Settanta anni di educazione alla libertà di pensiero lo auspicano, anche di fronte alle esigenze di una città e di monumento come l’anfiteatro.
Francesco Vittori